La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Il dramma degli aspiranti psicologi sardi: «Per i tirocini costretti a migrare»

di Sergio Secci

	La Casa della Salute di Nuoro
La Casa della Salute di Nuoro

Da Siniscola parte la protesta di tanti studenti della provincia di Nuoro: «L’Asl ci mette un muro». La carenza di strutture sanitarie disponibili porta molti giovani a lasciare l’isola con conseguenze su studi e vita personale

26 luglio 2024
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Siniscola Per molti studenti di psicoterapia, il tirocinio rappresenta una tappa cruciale nel percorso formativo, un ponte tra teoria e pratica che permette di acquisire competenze essenziali per la carriera. Tuttavia, questo passaggio fondamentale sta diventando un vero e proprio incubo per numerosi studenti specialmente nella provincia di Nuoro.

La carenza di strutture sanitarie disponibili ad accogliere tirocinanti, dovuta alla gestione inadeguata e alle inefficienze burocratiche, sta costringendo infatti molti giovani a lasciare l’isola, con conseguenze devastanti sul loro percorso di studi e sulla loro vita personale.

«Il problema è particolarmente acuto nell’Asl di Nuoro, dove gli psicologi si trovano di fronte a un muro di difficoltà insormontabili – dice Evangelino Chessa –. Nonostante le convenzioni con scuole di specializzazione, come l’Ichnos di Roma, gli stessi psicoterapeuti che hanno completato il loro tirocinio e diventati dirigenti si rifiutano di assumere il ruolo di tutor. Questo atteggiamento, aggrava ulteriormente la situazione».

Altre testimonianze di studenti parlano di un calvario burocratico, con dirigenti impossibilitati a gestire le richieste e psicologi obbligati a trasferirsi in altre Regioni per trovare un'opportunità di tirocinio. Ciò comporta enormi sacrifici mettendo a rischio la continuità degli studi. «Ho provato a fare domanda all'Asl di Nuoro – spiega Chessa – Ichnos ha fatto la richiesta di convenzione che è stata accettata, ma anche dopo vari solleciti nessuna risposta. Qualche collega non si sa come ha trovato posto, mentre io dopo mesi di attesa e incertezza, sto per accettare un posto a Roma rischiando di perdere l’anno scolastico se non completo il tirocinio. Devo lasciare la mia famiglia e affrontare ingenti spese. Mi sento davvero abbandonato dal sistema».

Per Chessa è necessario un intervento immediato e coordinato da parte delle autorità competenti per risolvere questa crisi. Le istituzioni accademiche e sanitarie devono collaborare per stabilire e mantenere convenzioni attive, facilitando l'inserimento degli studenti. Il governo dovrebbe offrire incentivi alle strutture sanitarie che accolgono tirocinanti, come sovvenzioni o agevolazioni fiscali, per compensare i costi aggiuntivi della supervisione dei tirocinanti.

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