La Nuova Sardegna

Nuoro

Il dolore

Nuoro, gli amici del coro ricordano Paolo Sanna: «Ti sentiremo sempre cantare»

di Alessandro Mele

	Paolo Sanna e la palazzina di via Ichnusa 
Paolo Sanna e la palazzina di via Ichnusa 

L’uomo, in pensione da un anno, è stato ucciso da Roberto Gleboni sul pianerottolo di casa: «Perché questa brutale violenza?»

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Nuoro Un lungo post per ricordare l’amico, la splendida persona e la sua anima di artista. Il complesso vocale di Nuoro, formazione diretta da Franca Floris nella quale Paolo Sanna cantava gli dedica parole di grande affetto. L’uomo, dipendente Asl in pensione da un anno, amava l’arte, la musica e il canto. 

«L'ultima risata ce la siamo fatta martedì in sede, poco prima del termine delle prove e mettendo a posto le parti del Beatus vir K 597 di Vivaldi. “No, preferisco cercare le mie a casa altrimenti giovedì le stampiamo qui”. Oggi è giovedì Paolo e tu non ci sei più perché il Destino, quello più assurdo, terribile e sconosciuto che ti è stato riservato, ti ha bruscamente strappato alla vita, alle tue splendide, amate donne, al tuo gatto, ai tuoi acquerelli, alle tue tante passioni, al tuo coro. Siamo andati in sede anche ieri, Paolo carissimo. Non abbiamo cantato, ma siamo stati insieme, ci siamo abbracciati, abbiamo pianto, siamo rimasti in silenzio; non sapevamo cosa fare».

Gli amici del coro sono sotto choc: «Ci sembrava di essere stai catapultati sul set di un film di Quentin Tarantino; avremmo voluto essere sul set di un film di Quentin Tarantino ma, invece no, è tutto vero e tu non ci sei più. La tua sedia rimarrà vuota, i nostri cuori ammaccati e gonfi di un inguaribile, prepotente dolore perché non comprendiamo il perché di questa brutale violenza gratuita che si è abbattuta anche su di te, sulla tua persona buona, gentile, elegante e raffinata come la tua voce, i tuoi disegni, il tuo modo di essere, la tua ironia, il tuo sorriso. Il pensiero va alla tua compagna di vita Valentina, alla tua amata sorella Anna, alle splendide Silvia e Rossella, le figlie che hanno ereditato da te e Valentina la grazia, l'eleganza e la bontà di cui siete ricchi. Non ti dimenticheremo mai, Paolo. Come potremmo? I nostri cuori e le nostre orecchie ti sentiranno sempre cantare o raccontarci qualcosa che ci farà ridere, anche se lo farai da altri luoghi lontani e puri dove ci rincontremo tutti e tu, insieme ad Angelo, ci accoglierai quando il Destino vorrà. Pà, ma ti ritroveremo con quei pantaloni gialli da gran figo che indossavi martedì? Così, tanto per sapere. Il tuo coro ti amerà per sempre».

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