Da Su mortu mortu fino al Natale, ottanta bimbi a scuola di tradizioni di Nuoro
Il progetto promosso dal nido “Le Coccole” e dall’asilo di Sant’Onofrio
Nuoro Le tradizioni nuoresi vanno ancora di moda e in città c’è chi le insegna alle nuove generazioni con percorsi diretti e utilizzando l’arma dei cinque sensi facendo innamorare i bambini di sapori, profumi e colori che conservano la bellezza dell’identità. È il caso del progetto ideato dalla scuola dell’infanzia di Sant’Onofrio e dal nido “Le Coccole” che per quest’anno hanno pensato a un percorso che si spingerà fino alla riscoperta delle tradizioni di Nuoro legate alle festività natalizie.
«L’obiettivo del progetto è proprio quello di accrescere nei bambini il senso di appartenenza al proprio territorio, alla propria città – spiega la responsabile del nido d’infanzia “Le Coccole”, Antonella Cucca – non solo ai piccoli che nascono e crescono in città ma anche a quelli di altre etnie che frequentano sia l’asilo che la scuola dell'infanzia e che vanno alla scoperta delle nostre tradizioni con spirito di curiosità».
Ma il Natale rappresenta già la seconda tappa di un vero e proprio viaggio alla riscoperta delle usanze più antiche dell’Atene sarda. Infatti, all’inizio del mese, 80 bambini sono andati alla ricerca di tutto ciò che riguarda Su mortu mortu, un vero e proprio rito che coinvolge da secoli i piccoli nuoresi che ogni anno bussano alle porte delle case sperando di portarsi dietro un bottino più che ricco, gustoso. Oggi, in linea con la tradizione anglosassone di Halloween, si parla di caramelle e dolciumi, che col tempo sono andati a sostituire melegrane, mele cotogne, castagne arance e mandarini, noci e tutto ciò che il territorio della Barbagia offre nella stagione autunnale.
E proprio da questi prodotti è partito in viaggio nel tempo dei piccoli alunni: «Abbiamo organizzato la giornata de Su mortu mortu, tenendo viva la “tradizione nuorese” – spiegano Antonella Cucca e le maestre del Sant’Onofrio –. Per tutto il mese di ottobre sia i bambini del nido che della scuola dell’infanzia hanno avuto modo di conoscere lavorare e interagire con tutto ciò che caratterizza questa tradizione. Per questo hanno lavorato con frutta fresca e secca tipica dell’autunno, proprio quella che veniva donata ai bambini quando andavano a chiedere Su mortu mortu».
Un progetto che ha coinvolto anche diverse realtà cittadini: «Sempre più consapevoli che la tradizione stia andando perdendosi, abbiamo coinvolto il vicinato che si è dimostrato molto attivo e di supporto al nostro obiettivo – racconta ancora Antonella Cucca –. I nostri 80 bambini, indossando fieri le loro sacchette di stoffa preparate dalle maestre, hanno riportato a casa tutte le leccornie e la frutta che avevano conosciuto nei laboratori fatti a ottobre, tipici della mostra tradizione. Ad accoglierli – prosegue – sono stati anche i carabinieri, il Caffè Tettamanzi, la libreria Miele amaro, il bar Bellavista, la macelleria Il gusto della carne, la parrucchiera Antonella, ma anche tanti privati cittadini che hanno voluto omaggiare i bambini».
Il sogno comune, quello che guarda al di là del progetto fine a se stesso, è quello di creare un percorso continuativo per ogni bambino: «È importante – concludono le maestre –, perché molti dei partecipanti il prossimo anno passeranno dal nido alla scuola dell’infanzia. Gli obbiettivo prefissati fino ad ora sono stati raggiunti, adesso avanti con le tradizioni nuoresi del Natale».