I moti di Su Connottu tornano in scena in piazza a Nuoro
L’iniziativa è del comitato Liberaterra. Vittoria Marras interpreterà Paska Selis Zau
Nuoro Domani pomeriggio, domenica 27 aprile 2025, sarà ricordata in città la vicenda dei moti di “Su connottu”, del 1868. Momento storco quando la popolazione nuorese si ribellò agli esiti della legge che privatizzava le terre comunali, abolendone gli usi civici. La rievocazione è una iniziativa del comitato “Liberaterra Nuoro”. L’appuntamento è per le ore 16,45, in piazza “Su connottu”. Un atto drammaturgico, dal titolo evocativo “La rivoluzione di Paska Selis Zau”, la popolana nuorese che fu a capo della sommossa. Proposto a pochi passi dai luoghi che furono l’epicentro dei fatti ora ricordati. La figura di Paskedda sarà interpretata da Vittoria Marras, sui testi e la sceneggiatura scritti da Mariano Lutzu e Francesca Porcu. Previsto l’accompagnamento musicale di Fabio Calzia.
Quello di domani è il 157esimo anniversario dei moti nuoresi. Che s’inseriscono in una vicenda di respiro nazionale. Il cui antefatto è la legge 23 aprile 1865, che dava la possibilità ai comuni di vendere ai privati alcune delle loro proprietà terriere. La conseguenza era quella dell’abolizione degli usi civici di pascolo, legnatico, ghiandatico, e altri. Che erano spesso il sostentamento per le attività economiche minime delle popolazioni. Il Comune di Nuoro aveva messo nel conto di cedere ai “ras” locali mille ettari sull’Ortobene e oltre 3mila nella zona di “Sa Serra”, al confine con i territori di Orani, Benetutti e Orune. Una soluzione infausta per la gran parte della comunità. Che si ribellò dando l’assalto all’edificio della Sottoprefettura, il 24 aprile 1868. E due giorni più tardi, ancora con maggiore veemenza, la presa del municipio, nel palazzo Martoni. Che fu messo a soqquadro, con l’incendio dei documenti, tra i quali le carte della vendita in atto. Artefice “Paskedda” Selis “Zau”, al grido “Torramus a su connotu”, ossia ricomponiamo la condizione precedente, rispetto alle terre civiche.
Nuoro da alcuni anni ha preso a ricordare quelle giornate di lotta, diventate oggi anch’esse il segno dell’identità comunitaria e dello stesso percorso storico, che ha portato all’avanzamento civile e sociale del paese sotto l’Ortobene. Che qualche lustro più tardi si guadagnerà il nome di “Atene Sarda”, per il concentramento d’intellettuali e artisti. Prima di acquisire la guida istituzionale della Sardegna centrale. Nel cammino anche la lotta per la dignità del popolo, “A su connottu”, domani in piazza, quasi un nuovo invito alla riscossa.