La Nuova Sardegna

Olbia

Soldi e aiuti, ecco tutti i report nei dettagli

Soldi e aiuti, ecco tutti i report nei dettagli

Entrate e spese della diocesi gallurese. Deumidificate 400 case, squadre di muratori al lavoro

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OLBIA. Sono passati sette mesi dal passaggio assassino e devastante del ciclone Cleopatra. E il percorso della ricostruzione è ancora lungo, molto lungo. E tutto in salita. Perché i soldi messi in campo, come ha rimarcato il vescovo Sanguinetti, equivalgono a briciole rispetto a quelle che sono le necessità. E Capoterra, che ha vissuto l’incubo alluvione nel 2008, è un triste esempio.

Ma la Caritas continua a essere tra la gente e vicino alla gente. E non solo con gli aiuti materiali, ma con una carezza, un sorriso, un parola di conforto. Ieri durante la conferenza che si è svolta alla Salette, tutti i direttori delle Caritas sarde hanno presentato i rispettivi report. Per raccontare nei dettagli come sono stati utilizzati i soldi, per dire che cosa si vuole ancora fare, per sottolineare le tante emergenze ancora da risolvere.

Suor Luigia Leoni ha fatto sapere che alla Caritas di Tempio Ampurias sono arrivate donazioni pari a circa 496mila euro (oltre a mobili, viveri, materassi, indumenti, stufe..) mentre la Conferenza Episcopale Italiana, tramite Caritas Italiana, con un progetto studiato ad hoc, ha donato 545mila euro. Sono stati spesi al momento 635mila euro. 400 le case deumidificate, 20 quelle ripristinate. Donati inoltre 155 elettrodomestici di tutti i tipi. Per quanto riguarda il microcredito, con i soldi messi a disposizione dalla diocesi di Tempio sono state istruite in un mese 34 pratiche. In 20 hanno usufruito del prestito della speranza e altre 20 sono le persone che hanno potuto contare sull’apporto psicologico. Numerosi infine gli interventi per il pagamento di varie bollette a famiglie e singoli alluvionati in gravissime difficoltà.

Don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales Terralba, ha raccontato la situazione disastrosa del suo territorio sottolineando il danno subìto da mille famiglie. «A cui si aggiungono centinaia di agricoltori, artigiani e commercianti in ginocchio. La nostra realtà (che comprende anche Uras e San Gavino) - ha proseguito don Angelo Pittau - ha il 27% di disoccupazione e quindi abbiamo pensato di concentrare molte risorse proprio nel mondo produttivo».

Don Francesco Mariani (diocesi di Nuoro) ha parlato del progetto “Un sorriso di speranza” che ha previsto un sostegno economico alle attività commerciali, artigianali e alle piccole imprese e un sostegno ai giovani e alle famiglie attraverso un sistema di borse di studio. Don Marco Lai, infine, ha sintetizzato le emergenze e le prospettive del territorio legato alla diocesi di Oristano.

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