La Nuova Sardegna

Olbia

Spara al vicino con un fucile: arrestato

Spara al vicino con un fucile: arrestato

Movimentato episodio nella frazione di Montelittu: nessun ferito. Lunga trattativa dei carabinieri per bloccare l’aggressore

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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Il troppo caldo, secondo molti commenti. L’eccessivo uso di alcol, per i carabinieri. In un caso o nell’altro, o per la somma dei due fattori, l’altra notte è stata incandescente a Montelittu, frazione del comune di Loiri.

Natalino Rossino, 57 anni, già noto alle forze di polizia, ha litigato con un vicino, ha esploso alcuni colpi con un fucile costruito artigianalmente, si è barricato nella propria casa e, dopo una lunga trattativa, giocata sulla psicologia, è stato arrestato dai carabinieri. Le accuse, per Rossino, condotto in carcere, sono quelle di detenzione di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale, minacce e ricettazione.

I carabinieri di Olbia e della stazione di Porto San Paolo hanno ricostruito così la notte di follia vissuta tra il 24 luglio e ieri. Poco prima delle mezzanotte è arrivata al 112 una richiesta di aiuto da Montelittu: “Il mio vicino mi sta sparando”.

Nella frazione sono arrivati i militari della stazione e quelli del nucleo operativo del comando di Olbia. I carabinieri si sono accertati che l’uomo che aveva richiesto il loro intervento stesse bene. Era così, ma era ovviamente molto spaventato. I militari si sono fatti raccontare che cosa fosse successo, e hanno appreso che Natalino Rossino, per quelli che vengono definiti futili motivi, ha cominciato a minacciarlo. Prima di esplodere alcune fucilate, per fortuna senza mirare alla persona.

I militari si sono dunque avvicinati alla casa di Rossino, che alla loro vista si è barricato all’interno, con un passante in ferro nella porta di ingresso.

È cominciata allora una lunga “trattativa”. Nonostante Rossino avesse bevuto molto, come era evidente e come accerteranno ancora meglio successivamente, i carabinieri hanno cercato un dialogo. Difficilissimo, perché Rossino mostrava molto aggressività. A quel punto i militari, come spiega il colonnello Alberto Cicognani, hanno cercato di farlo uscire all’esterno. Operazione che hanno quasi subito portato a termine: Rossino, sentendosi sfidato, ha tolto il passante dalla porta e, in quel momento, i carabinieri hanno fatto irruzione nella sua casa e l’hanno bloccato.

La perquisizione ha permesso di scoprire quale fosse l’arma usata da Rossino: un fucile artigianale, costruito con un tubo di 60 centimetri di lunghezza, con un diametro capace di far passare delle cartucce calibro 12; un’arma che custodiva, nascosta da un tenda, su una scala e che veniva azionata da un martello e un cacciavite a stella.

Insomma, un lavoro che permetteva a Rossino di esplodere dei colpi, come dimostra il ritrovamento di una cartuccia calibro 12 carica, e simile a quella usata poco prima del loro intervento per spaventare il vicino di casa.(g.pi.)

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