La Nuova Sardegna

Olbia

Giovannelli guarda già al futuro: «Da maggio farò solo il nonno»

Giovannelli guarda già al futuro: «Da maggio farò solo il nonno»

Il sindaco traccia un bilancio del suo mandato nella nuova trasmissione di Radio internazionale: «Io dico basta con la politica, ma questa giunta lascia in eredità il Mater Olbia e il piano Mancini»

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OLBIA. Sottovoce lo diceva già da tempo. Ma ieri lo ha confermato al microfono. Gianni Giovannelli, una volta messa via la fascia tricolore, penserà a fare il nonno. «Per me si aprirà una fase più serena. Da quasi due mesi ho un nipote, penserò soprattutto a lui». Altro che burattinaio, insomma. Il sindaco si gusterà la campagna elettorale da spettatore. «Non ho fatto politica per arricchirmi, per la politica ho sacrificato la famiglia e ho lasciato l’azienda. Quindi non mi interessa lavorare dietro le quinte». Gianni Giovannelli ieri ha passato un’ora e mezza al microfono di Radio Internazionale, diretta da Maria Pintore, ospite della trasmissione «Scanner» condotta dal giornalista Augusto Ditel. A incalzare il sindaco il capocronista della Nuova Sardegna Marco Bittau e quello dell’Unione Sarda Caterina De Roberto.

Ruolo difficile. Gianni Giovannelli non è stato fortunatissimo. È infatti sindaco nel periodo più difficile della storia olbiese, tra alluvioni, crisi, patto di stabilità e arretramento dello stato. «Vedo la demonizzazione di chi fa politica, una voglia di nuovo quasi estrema – dice Giovannelli -. Non che la politica non se la sia meritata, ma questa è comunque una deriva pericolosa e illogica. Governare non è semplice, soprattutto in questi tempi. E servono competenze». Poi il sindaco promuove l’attività della sua amministrazione: «Lasceremo un’eredità pesante alla città. Pensiamo al Mater Olbia, al piano Mancini. La mia coalizione è eterogenea, ci sono state defezioni, ma alla fine ha marciato coesa».

Alluvione. Il 18 novembre lo ha segnato: «Sono passato dallo scrivere una lettera a Monti nel 2011 per chiedere di usare i soldi del patto di stabilità per mettere in sicurezza Olbia fino a essere rinviato a giudizio per omicidio colposo per l’alluvione del 2013». Ma Giovannelli guarda avanti. «Siamo riusciti in un anno e mezzo ad approvare e a trovare i soldi per il Piano Mancini. Abbiamo fatto grandi passi in avanti in termini di prevenzione e gestione del rischio – continua -. Però mi aspettavo un’assunzione di responsabilità da parte di chi era in prima linea quando si prendevano certe scelte. Con la giunta abbiamo lavorato affinché Olbia non fosse più quella dei piani di risanamento e dei condoni».

Mater e trasporti. Giovannelli è ottimista: «Nel cantiere del Mater Olbia ci sono 40 persone al lavoro. Lucio Rispo ha detto che entro il primo dicembre aprirà il primo reparto. Questo per Olbia è un risultato storico. Il Mater Olbia sarà una svolta, soprattutto perché i sardi non saranno più costretti ai viaggi della speranza». Poi un passaggio sui trasporti: «Meridiana potrà rilanciarsi con un partner, so che ci sono buone possibilità con il Qatar. Per il trasporto marittimo abbiamo assistito a scelte sbagliate. E per il futuro del nostro porto servirà una grande riflessione». Infine l’ultima battuta: «Autorità portuale unica? La sede deve essere Olbia». (d.b.)

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