Il presepe a grandezza naturale festeggia i trent’anni di vita
LURAS. Compie 30 anni il presepe a grandezza naturale di Santa Croce a Luras. Lo prepara, con tanta cura e impegno, l’omonima confraternita lurese, guidata dal priore Pier Paolo Cabras. Trent’anni...
LURAS. Compie 30 anni il presepe a grandezza naturale di Santa Croce a Luras. Lo prepara, con tanta cura e impegno, l’omonima confraternita lurese, guidata dal priore Pier Paolo Cabras. Trent’anni dove la tradizione religiosa incontra quella locale e si sposa in una rappresentazione, ogni anno, diversa e interessante. Le statue dei personaggi che sono presenti nella rappresentazione della nascita di Cristo, infatti, vestono sardo e provengono da altre chiese. Dai pastori alla Madonna, da san Giuseppe agli altri figuranti, tutti portano i copricapi maschili e femminili della tradizione locale. I personaggi indossano Su baldagoro (copricapo tipico femminile), Sa berritta (cappello da uomo) e Sa beltula (bisaccia da viaggio). La prima edizione risale al lontano 1985, quando un gruppo di giovani della Confraternita di Santa Croce di Luras diede vita al primo presepe che riproduceva gli angoli tipici del paese. Il presepe, dalla prima edizione, si è fatto subito sardo ed ha tenuto la stessa impronta fino ad adesso, per tutti e trenta gli anni di realizzazione. Nelle varie edizioni, però, si sono alternati sempre diverse scorci e paesaggi di vie e piazze del centro lurese. Nello sfondo del presepe del Natale 2015 c’è riprodotta la piazza della chiesa parrocchiale “Nostra Signora del Rosario” e alcune vie limitrofe. Ogni anno, si decide di scegliere e mettere in diversi antichi mestieri. «Per il 2015 abbiamo optato per la semplicità. In evidenza sempre e solo la stalla e la mangiatoia – commenta il priore Cabras – inoltre, abbiamo voluto riprodurre la piazza della nostra chiesa parrocchiale con personaggi di qualche anno. Siamo molto contenti della partecipazione della gente che è venuta a vederlo ma, anche, degli aiuti in fase di realizzazione». L’inaugurazione, come tradizione, è avvenuta subito dopo la messa di mezzanotte del 24 dicembre e la benedizione del parroco, don Alessandro Piga. Da allora, il presepe viene preso d'assalto dai fedeli e si potrà visitare fino all’epifania (le domeniche e festivi dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.30; nei giorni feriali, invece, sarà aperta secondo le disponibilità dei confratelli). «Ringrazio chi, come ogni anno, ci aiuta per realizzare il nostro presepe – chiude Cabras – grazie ai confratelli e al nostro parroco». (s.d.)