La Nuova Sardegna

TEMPIO. Non c’erano i vigilantes vestiti da Babbo Natale ma il tribunale è rimasto aperto e operativo, eccezionalmente, anche il giorno di Natale.

A chiamare al lavoro giudici, cancellieri e forze dell’ordine due distinti arresti che andavano deciso con rito immediato avvenuti alla vigilia di natale. Nel primo caso a finire davanti al magistrato giudicante, la dottoressa Daniela Di Carlo (segretario Paola Mannoni, Pm Elisabetta Aztori) sono stati due giovani di Luogosanto fermati alla vigilia di Natale dai carabinieri con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di una modica quantità di hascisc. Cristian S., 29 anni, dopo la convalida del fermo è stato scarcerato e rimandato a casa con l’obbligo di firma re il registro delle presenze giornaliere nella caserma dei carabinieri. Il suo amico Daniele V. è stato invece scagionato da ogni accusa ed il giudice lo ha rimesso in libertà in quanto è stato accertato che non aveva avuto nulla a che vedere con la detenzione dell’hascisc. Il secondo processo con rito immediato ha riguardato il caso di una nomade di origini croate fermataqw, sempre alla vigilia di Natale, in un centro commerciale di Olbia dai carabinieri della locale stazione. La donna, Claudia Radovuz di 37 anni, in attesa del suo settimo figlio, era evasa dagli arresti domiciliari dov’era confinata, al campo nomadi di Macomer, ed era stata sorpresa a prelevare mercanzia in un superstore di Olbia.

La nomade, in attesa del suo settimo figlio (dovrebbe partorire tra pochi mesi)doveva rispondere di tentato furto e evasione dai domiciliari.

Al termine dell’udienza di convalida la zingara è stato ria compagnata nella sua dimora di Macomer in quanto lo stato di avanzata gravidanza non consente la detenzione in carcere.