Il Caprile cade a pezzi: scattano i sigilli
Operazione della polizia locale al Lido del sole nell’albergo in voga negli anni ’70. Trenta giorni per metterlo in sicurezza
di Tiziana Simula
OLBIA
Del suo passato glorioso, è rimasto solo il ricordo. Paradiso delle vacanze al mare ed epicentro del divertimento olbiese negli anni ’60-’70, da tempo ormai, l’Hotel Caprile, rappresenta il simbolo del degrado in un’area del territorio comunale di grande pregio ambientale. Ieri, nello storico hotel del Lido del Sole che si affaccia sul mare, con vista sul Faro di Olbia, sono scattati i sigilli della polizia locale: troppo pericolosa quella struttura, ridotta quasi a un rudere, chiusa e abbandonata da oltre venticinque anni. Ora, i proprietari dell’ex albergo sulla spiaggia – la società Sitas srl (amministratore unico Paolo Guglielmi, di Roma), le cui quote principali appartengono alle famiglie Marzano e Cafulli – hanno trenta giorni di tempo per ripristinare le condizioni di sicurezza e di decoro del fabbricato: questo intima l’ordinanza del sindaco Gianni Giovannelli. In caso contrario scatterà la denuncia. I lavori allora li farebbe il Comune addebitando le spese alla proprietà.
Il blitz. L’operazione di polizia ambientale al Lido del Sole, un tempo la “spiaggia in” degli olbiesi, è scattata intorno alle dieci del mattino. Gli uomini della polizia locale, coordinati dal comandante Gianni Serra, sono arrivati in forze a bordo delle loro macchine. Pronti a srotolare metri e metri di nastro rosso e bianco col quale hanno circoscritto l’edificio pericolante e la recinzione intorno all’immobile, ormai arruginita e divelta in più punti, e interdetto l’intera area. In bella vista, l’ordinanza del sindaco con la scritta: «Pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana».
Poi, le pattuglie si sono spostate più avanti, in un altro punto della spiaggia, mettendo i sigilli anche a quattro manufatti, altrettanto fatiscenti e a rischio crollo, due dei quali utilizzati in passato come docce e strutture di servizio per le attività balneari. Una di queste è risultata di proprietà della stessa Sitas srl, mentre sugli altri tre manufatti sono in corso accertamenti per individuare la proprietà.
La riqualificazione. Dopo oltre venticinque anni di incuria e degrado, insomma, parte la riqualificazione del Lido del Sole: gli immobili sono classificati all’interno del Piano di fabbricazione, parte in zona H a tutela integrale, e parte in zona F turistica, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. «È un’area abbandonata da decenni, era doveroso intervenire – spiega il comandante Gianni Serra – Con questo provvedimento stiamo cercando di accelerare i tempi per il risanamento».
La mappatura. Numerose segnalazioni sulla pericolosità e fatiscenza delle strutture sono arrivate al comando della polizia locale. Da qui, il via alla mappatura degli immobili e la verifica dello stato di degrado del glorioso Hotel Caprile.
Trenta giorni. Una struttura che cade a pezzi, diventata negli anni rifugio per senzatetto, in gran parte priva di infissi, con tratti di coperture pericolanti, interni ridotti a mondezzai e con la recinzione esterna compromessa che consente a chiunque di entrarci, mettendo a rischio la propria incolumità. Accertato degrado e pericolosità, il comandante Gianni Serra ha inviato un’annotazione di polizia giudiziaria alla Procura e una comunicazione al sindaco e all’Asl per i provvedimenti di competenza. Ieri l’ordinanza del sindaco. Che intima la messa in sicurezza dei fabbricati entro trenta giorni.