Strada di Monte Pinu, pubblicato il bando a tre anni dal crollo
L’appalto dell’Anas da 4 milioni sarà assegnato a febbraio Ci vorranno 17 mesi per riaprire al traffico la Olbia-Tempio
OLBIA. Un’attesa lunga tre anni. La strada che collega Olbia a Tempio passando per Monte Pinu era crollata nel 2013, durante l’alluvione. Ieri l’Anas ha pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori. Un maxi appalto da 4milioni di euro per il ripristino e la messa in sicurezza di tre chilometri e mezzo della provinciale 38 bis. Uno dei motivi del ritardo è l’approfondita analisi alla base dell’intervento. Non si tratta solo di ricostruire il ponte venuto giù il 18 novembre. L’Anas ha dovuto fare uno studio idrogeologico più dettagliato per riprogettare tre chilometri e mezzo del percorso. La carreggiata deve essere sollevata per evitare che in caso di piogge abbondanti i fiumi che scorrono sotto il nastro di asfalto si portino via la strada.
Fine lavori nel 2018. La sistemazione della 38 bis, insieme alla Bitti-Buddusò, sono gli ultimi interventi di ripristino post alluvione di competenza dell’Anas. All’inizio del 2016, su insistente richiesta della Regione e dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, il Governo concede la proroga del regime commissariale Protezione civile-Anas. Che scade oggi. Con la pubblicazione del bando si apre la prima fase dell'iter che porterà all’apertura del cantiere. Entro il 10 febbraio le aziende dovranno presentare le domande. Seguirà poi la verifica dei requisiti e l’assegnazione dei lavori. Verrà ricostruito il ponte nel punto crollato, verranno realizzate le nuove opere idrauliche e la strada dal chilometro 1,250 al chilometro 4,6. 514 giorni, cioè 17 mesi il tempo per completare l’opera e riaprire la strada al traffico. Nel 2018.
Gestazione lunga. Non solo burocrazia. Per 18 mesi il tratto di strada crollato venne messo sotto sequestro dalla Procura di Tempio. Un provvedimento necessario per permettere lo svolgimento delle indagini e accertare le cause del crollo. La notte del 18 novembre 2013, nella voragine che si aprì a Monte Pinu, cadde il fuoristrada su cui viaggiavano Bruno Fiore, la moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga. Per loro fu impossibile vincere la violenza del fiume di acqua e fango. Vennero trascinati per metri.
Il processo. A inizio dicembre è cominciato anche il processo per quel crollo. Il gup Alessandro di Giacomo ha accolto la costituzione di parte civile dei parenti delle persone rimaste uccise nell’alluvione. I loro legali hanno preliminarmente chiesto e ottenuto che fosse citato in giudizio il responsabile civile, cioè la provincia di Sassari che costruì la strada nel 1983 attraverso una impresa romana. Il procedimento è stato aggiornato al 5 aprile.
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