La Nuova Sardegna

Olbia

Il Comitato incontra Nizzi «No al piano Mancini»

Il Comitato incontra Nizzi «No al piano Mancini»

Il gruppo di cittadini guidati da Felice Catasta ribadisce la propria contrarietà «Impedire i controlli nei terreni dove sorgeranno le vasche di laminazione»

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OLBIA. Il Piano Mancini continua a far discutere. Il Comitato Salvaguardia idraulica Olbia, dopo aver saputo che la Regione, nell’ambito del progetto di mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia, ha notificato ai proprietari dei terreni, su cui si dovrebbero realizzare le vasche di laminazione, la richiesta”di accesso alle aree per l’esecuzione di bonifica da ordigni bellici, delle indagini geognostiche, geotecniche e di caratterizzazione dei terreni”, ha chiesto e ottenuto un incontro con il Sindaco. «Ci premeva conoscere – scrive in un comunicato il coordinatore del comitato Felice Catasta – lo stato delle progettazioni per la messa in sicurezza della città con riferimento al principio sempre sostenuto di tener “L’acqua fuori da Olbia” quella eccedente la portata dei canali attualmente esistenti. Riguardo le notifiche ricevute da molti cittadini, abbiamo biasimato l’accelerazione impressa dalla Regione alla procedura, considerato che è ben avviato l’affidamento ai vincitori del bando pubblico finalizzato alla progettazione di una soluzione alternativa a quella che prevedeva l’allargamento degli attuali canali e 45 (o 100?) ettari di vasche all’interno e adiacenti alla città, nonché l’atteso pronunciamento del TAR riguardo la stessa approvazione da parte del Comune di Olbia».

«Il Comitato – prosegue il documento – ha evidenziato, ancora una volta, che si continua a fare a rovescio. Prima si fanno i progetti delle opere e poi il Piano che li fa propri; si approvano progetti e poi si fanno indagini e approfondimenti per verificarne la fattibilità. Quest’ultimo è proprio il caso in specie».

Da qui la decisione del comitato di fare una battaglia aspra. «Abbiamo detto al Sindaco che inviteremo tutti gli interessati a non autorizzare l’accesso di tecnici e/o imprese senza la preventiva predisposizione del regolare stato doi consistenza autorizzato nelle prescritte forme».

«Nell’occasione – conclude il comunica – abbiamo anche posto la questione legata ai criteri adottati dalla Giunta Comunale a metà febbraio per disciplinare in via transitoria “la nomina dei componenti delle commissioni giudicatrici e delle commissioni di gara nelle procedure di appalto.” A riguardo, considerando la conseguente determinazione del dirigente competente nel nominare la commissione per la valutazione della “proposta alternativa” al Piano di mitigazione approvato dalla precedente Amministrazione, non abbiamo potuto fare a meno di segnalare alcune incongruenze. Il Sindaco, dopo aver ascoltato, ci ha assicurato che avrebbe approfondito quanto da noi evidenziato».

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