La Nuova Sardegna

Olbia

Costa Paradiso, lite infinita tra i residenti e il Comune

di Sebastiano Depperu
Costa Paradiso, lite infinita tra i residenti e il Comune

Trinità, in attesa del Tar regna sempre caos sulle opere di urbanizzazione Il villaggio ne chiese l’acquisizione, ma dopo il rifiuto era partito il ricorso

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COSTA PARADISO. Comune e Atcp, l’associazione tutela di Costa Paradiso, non hanno la stessa visione sulle opere di urbanizzazione. E, infatti, in corso un contenzioso tra le parti (che è finito al Tar) sulla mancata acquisizione, da parte del Comune di Trinità d'Agultu e Vignola, delle opere di urbanizzazione (illuminazione pubblica, rete idrica e fognaria, strade). Anni fa, gli abitanti di Costa Paradiso chiesero al Comune di acquisire le opere urbanistiche e il loro collaudo. Il Comune rispose che «non si potevano acquisire opere non collaudate o non terminate - spiega il sindaco Giampiero Carta -. Per esempio, per quanto riguarda le fogne è a posto per il 40 per cento. La rimanente parte non è a norma. Per questo motivo, in quei lotti non stiamo più rilasciando autorizzazioni e agibilità».

Dunque, dopo il rifiuto del Comune si è ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale che si dovrà pronunciare. Intanto, la situazione è stagnante. «La vicenda relativa al trasferimento delle opere di urbanizzazione di Costa Paradiso è estremamente complessa - aggiunge il primo cittadino - in quanto nasce da una lottizzazione stipulata nel 1967, ove, ovviamente, tale aspetto era stato disciplinato sulla base di normative oggi non più vigenti; e, neppure le successive convenzioni integrative del 1975 e del 1992, hanno appianato i dubbi e i problemi. Ad ogni modo, a tal punto, considerato che la decisione del ricorso è imminente si confida che il Tar Sardegna possa finalmente fare piena luce sulla vicenda». Cosa vuole realmente il Comune? «Posso solo dire che la volontà del Comune è quella di fare il possibile per tutelare i residenti e riuscire a fare in modo che siano regolarizzate quanto prima le strutture esistenti in modo che anche il trasferimento degli impianti depurativi e fognari ad Abbanoa possa avvenire senza ulteriori complicazioni», chiude il sindaco. Per questo motivo, Giampiero Carta di recente ha avviato tutte le pratiche con l'ente che gestisce le acque sarde e le sue depurazioni, obbligandolo alla acquisire la rete idrica e l'acquedotto di Costa Paradiso, considerato che è tutto a posto e tutto collaudato. Il Tar, intanto, si pronuncerà presto e dirà la sua su un contenzioso che dura ormai da troppi anni.

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