La Maddalena, sindaco nel mirino danneggiata con l’acido la Bmw
Gesto intimidatorio contro Luca Montella: ignoti hanno versato la sostanza corrosiva sulla sua auto Indagano i carabinieri di Olbia. L’amarezza del primo cittadino su Fb: «Che segnale inquietante»
LA MADDALENA. Hanno aspettato che arrivasse il buio. E con la complicità della notte, hanno messo a segno il loro inquietante piano, armati di acido. Vittima del gesto intimidatorio, il sindaco Luca Montella. Mercoledì notte, intorno alle 21,30 ignoti si sono accaniti contro la sua auto, una Bmw nera, parcheggiata sotto casa, in Piazza XXIII febbraio, a Cala Gavetta, sulla quale hanno versato la sostanza corrosiva che ha danneggiato in particolare il cofano. Un gesto mirato, visto che di macchine parcheggiate nella via ce n’erano tante altre. Sull’episodio indagano i carabinieri del reparto territoriale di Olbia. Non ci sarebbero testimoni, nessuno si sarebbe accorto di nulla. Ma elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dai filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona del porto e nelle attività commerciali vicine.
L’amarezza del sindaco. Il primo cittadino ha affidato tutta la sua amarezza a un commento sul suo profilo Facebook. «Che inquietante segnale...», scrive Montella. Che prosegue mettendo in evidenza quanto un sindaco possa sentirsi impotente nel dare risposte alla sua comunità, e non per mancanza di volontà. Sempre che di un gesto di qualche disperato si tratti, «e non di un deliquente».
Il post su Facebook. «Questo è stato un mese importante, impegnativo – spiega nel post –. Tanti gli argomenti trattati, le decisioni difficili prese. Inutile fare l’elenco, il paese lo sa. In quasi due anni di lavoro, posso dire, con grande fierezza, che ho fatto di tutto per dire sì tutte le volte che questo era possibile, ma ho anche detto molti no, tutte le volte in cui la legge lo imponeva. Chi mi ha votato mi conosce, sa come la penso. D’altronde, questo è il mio pensiero, questo è il mio credo. A questo sono stato educato e a ciò non rinuncio, né oggi, né mai. Questa è anche la mia libertà. Difficile dire cosa armi la mano o la mente di certe persone, ma la forza di una società sana è reagire in queste occasioni». Poi, rivolge un pensiero «ai sindaci che ci sono passati prima di me. Ora capisco!», dice. Allo Stato, invece, ricorda che «con l’aumento esponenziale della disperazione sociale, il primo a salire sul patibolo è sempre e solo il sindaco. Ma la colpa non è dei sindaci. È delle risposte che i sindaci non possono dare a chi ha bisogno, delinquenti a parte».
Solidarietà al sindaco e ferma condanna per l’atto intimidatorio subito è stato espresso in serata dagli Rsu Andrea Luciano, Pino Salmieri e Luca Ferrandicco, anche a nome di tutti i dipendenti del Comune.