La Nuova Sardegna

Olbia

Servono più classi, ma dopo l’alluvione non si può costruire

I licei Gramsci e Mossa non possono ampliare gli immobili  Sono in zone ad alto rischio che nel 2013 finirono sott’acqua

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OLBIA. Tanti iscritti e poche classi. La tragedia dell’alluvione del 2013 ha determinato molti effetti collaterali. Uno di questi è il divieto assoluto per i due licei di Olbia, classico Gramsci e scientifico Mossa, insieme all’Ipia, di mettere su un solo mattone per ampliare le sedi esistenti. Tutti erano finiti sott’acqua durante l’alluvione e sono in zona HI4, dove vige un vincolo di inedificabilità. Solo che gli studenti crescono, in rapporto all’aumento demografico, così come l’esigenza di spazi per ospitare le nuove classi. Per questo la provincia di Sassari, per la Zona omogenea di Olbia-Tempio, ha disposto l’avvio della procedura per il reperimento dei locali da prendere in locazione, da adibire ad aule scolastiche per i due licei.

Il classico. Se ci fosse una classifica dell’emergenza, si dovrebbe iniziare dal Gramsci. In questo anno scolastico il liceo classico ha una classe in più, ma aule in meno. La popolazione scolastica aumenta e si superano ormai gli 800 studenti. È nata così la classe itinerante, sorta di epitome dell’inadeguatezza degli edifici scolastici. «Avevamo già dovuto rinunciare al laboratorio di fisica, che è stato trasformato in una classe, ora per affrontare l’emergenza spesso gli studenti vengono ospitati nell’aula multimediale, che in quanto laboratorio non è propriamente adeguata per lo svolgimento della didattica – spiega Elisa Mantovani, preside del liceo classico -. Il bando della Provincia per l’affitto dei locali destinati a ospitare nuove aule arriva in un momento di emergenza, spero rappresenti una soluzione adeguata per gestire la necessità di nuovi spazi per la didattica». Il Gramsci ora ha 39 classi, più un’altra multilingue. Negli ultimi anni è stato sacrificato un altro laboratorio didattico, che ospitava una biblioteca multimediale, che è stato tramezzato e trasformato in due piccole aule che ospitano due classi tra i 16 e i 18 alunni. Con una classe itinerante, che spesso è costretta a fare lezione nell’aula di informatica.

Lo scientifico. Da quel 18 novembre del 2013 il liceo scientifico Mossa non ha più avuto una palestra. In questi giorni si stanno ultimando gli interventi, con le prove di carico e il collaudo statico, per restituirla agli studenti. Ma l’emergenza non è certo finita. «Quest’anno abbiamo inaugurato la classe numero 36, una in più rispetto all’anno scorso, perché sono aumentati gli iscritti. Siamo riusciti a non sacrificare i laboratori esistenti, ma la situazione non è certo ideale – spiega Gigi Antolini, preside del Mossa -. Una classe spesso fa lezione in aula magna e abbiamo altri problemi. Comunque, devo dire che la provincia di Sassari ha risposto ai nostri appelli, dal momento che ha già stanziato 600 mila euro per interventi sul plesso scolastico e presto i tecnici verranno a fare i sopralluoghi». Niente nuove aule, però. La speranza è che i locali da affittare possano dare infrastrutture essenziali per la didattica. Tenendo conto che l’aumento degli indici demografici imporrà a Olbia la necessità, prima o poi, di valutare l’ipotesi di costruire nuove scuole.(g.d.m.)

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