il progetto
L’obiettivo prioritario sono i distretti produttivi
OLBIA. Il progetto Insula nasce con la prospettiva della futura costituzione di Distretti produttivi, che creino aree tematiche: dedicate alla promozione delle filiere produttive (agrifood,...
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OLBIA. Il progetto Insula nasce con la prospettiva della futura costituzione di Distretti produttivi, che creino aree tematiche: dedicate alla promozione delle filiere produttive (agrifood, artigianato, nautica), alla promozione dei territori (marketing territoriale), alla formazione e internalizzazione. Il lavoro di sinergia prevede che le aziende dei diversi comparti, interessate a lanciare i propri prodotti, accettino di unirsi all'interno delle dieci filiere produttive previste (dalla carne, al lattiero caseario, il settore ittico, ma anche birrifici artigianali, olii e conserve). Si chiamerà Sardinia enterprise, un nome quasi fantascientifico ma obiettivi molto pratici, il nuovo incubatore di imprese: il compito sarà associare i produttori all'interno dei rispettivi distretti. Il progetto dei corner enogastronomici, poi, già in fase embrionale, ne prevedeva la collocazione non solo all'interno della Pte.
Una volta creati i distretti, l’idea era quella di svilupparli in altri siti di interesse primario da un punto di vista commerciale e turistico: a Olbia porto e aeroporto, ma anche alberghi e gallerie commerciali. Ora l’accelerazione, con l’individuazione di luoghi a vocazione fortemente turistica. Perché riesca Insula ha bisogno di un sistema di imprese che decida di creare una rete, collegandosi e strutturandosi per invadere i mercati.
I dati dell'export sardo sono ai minimi termini: la percentuale dell'agroalimentare è di appena il 4,2%, con il dominio dei prodotti petroliferi. La Sardegna importa il 62% delle carni rosse e il 90% di quelle bianche, il 70% dell'ortofrutta e il 90% della produzione ittica. Ecco da qui l'idea di un network promozionale esterno e degli showroom e isole del gusto dedicate alla vendita dei prodotti sardi. (g.d.m.)
Una volta creati i distretti, l’idea era quella di svilupparli in altri siti di interesse primario da un punto di vista commerciale e turistico: a Olbia porto e aeroporto, ma anche alberghi e gallerie commerciali. Ora l’accelerazione, con l’individuazione di luoghi a vocazione fortemente turistica. Perché riesca Insula ha bisogno di un sistema di imprese che decida di creare una rete, collegandosi e strutturandosi per invadere i mercati.
I dati dell'export sardo sono ai minimi termini: la percentuale dell'agroalimentare è di appena il 4,2%, con il dominio dei prodotti petroliferi. La Sardegna importa il 62% delle carni rosse e il 90% di quelle bianche, il 70% dell'ortofrutta e il 90% della produzione ittica. Ecco da qui l'idea di un network promozionale esterno e degli showroom e isole del gusto dedicate alla vendita dei prodotti sardi. (g.d.m.)