“Sport e disabilità” gli effetti benefici per l’inclusione sociale
OLBIA. Nella sala Expò affollata da dirigenti scolastici, studenti, educatori, docenti di scienze motorie, di sostegno e istruttori di associazioni sportive si è svolto il convegno “Sport e...
2 MINUTI DI LETTURA
OLBIA. Nella sala Expò affollata da dirigenti scolastici, studenti, educatori, docenti di scienze motorie, di sostegno e istruttori di associazioni sportive si è svolto il convegno “Sport e disabilità” organizzato dall’Atletica Olbia, in collaborazione con l’Associazione Sensibilmente Onlus e il patrocinio dell’assessorato allo sport e alle politiche sociali del Comune, Coni, Comitato Italiano Paralimpico e Ats Sardegna.
Intervento a sorpresa per Nardino Degortes, olbiese doc, cagliaritano d'adozione, esponente del Coni, della Fidal e docente di scienze motorie, il quale ha esposto il problema delle nuove generazioni che praticano sempre meno attività motoria preferendo l’utilizzo dei giochi elettronici. Ha anticipato che la Regione finanzierà un progetto "Gioventude" per la pratica di educazione fisica nella scuola primaria. Tra i relatori, Manolo Cattari, psicologo dello sport, il quale è riuscito coinvolgere la platea con un gioco di gruppo denominato "Stoforo" spiegando l'importanza della creatività per coinvolgere i ragazzi nella pratica sportiva. «Lavorare nella disabilità significa usare creatività», ha spiegato. Altro momento di grande interesse, le testimonianze di Nicola Azara, nuotatore olbiese e 5 ragazzi dell'associazione Albatros di Sassari entrambi campioni di nuoto. Paolo Poddighe, presidente sardo del comitato paralimpico ha spiegato l'importanza dell'attività paralimpica che viene svolta in Sardegna, anticipando che Olbia sarà candidata ai campionati europei. La psichiatra e psicoterapeuta del servizio salute mentale dell’Assl di Olbia Emanuela Angioni ha esposto i progetti in corso con il centro diurno spiegando gli effetti benefici della riabilitazione nel paziente con disabilità mentale. Al suo fianco Pasquale e Luisella che hanno espresso le impressioni vissute con l’attività sportiva svolta. La presidente di Sensibilmente onlus, Veronica Asara, ha proposto, dove sia possibile, la fusione in ambito sportivo di attività tra persone con disabilità e non. «Tutto ciò che è esclusivo non è inclusivo», ha specificato. Lanciando una provocazione in cui vorrebbe vedere un comitato paralimpico unito alla federazione “normo” senza fare distinzioni. (t.s.)
Intervento a sorpresa per Nardino Degortes, olbiese doc, cagliaritano d'adozione, esponente del Coni, della Fidal e docente di scienze motorie, il quale ha esposto il problema delle nuove generazioni che praticano sempre meno attività motoria preferendo l’utilizzo dei giochi elettronici. Ha anticipato che la Regione finanzierà un progetto "Gioventude" per la pratica di educazione fisica nella scuola primaria. Tra i relatori, Manolo Cattari, psicologo dello sport, il quale è riuscito coinvolgere la platea con un gioco di gruppo denominato "Stoforo" spiegando l'importanza della creatività per coinvolgere i ragazzi nella pratica sportiva. «Lavorare nella disabilità significa usare creatività», ha spiegato. Altro momento di grande interesse, le testimonianze di Nicola Azara, nuotatore olbiese e 5 ragazzi dell'associazione Albatros di Sassari entrambi campioni di nuoto. Paolo Poddighe, presidente sardo del comitato paralimpico ha spiegato l'importanza dell'attività paralimpica che viene svolta in Sardegna, anticipando che Olbia sarà candidata ai campionati europei. La psichiatra e psicoterapeuta del servizio salute mentale dell’Assl di Olbia Emanuela Angioni ha esposto i progetti in corso con il centro diurno spiegando gli effetti benefici della riabilitazione nel paziente con disabilità mentale. Al suo fianco Pasquale e Luisella che hanno espresso le impressioni vissute con l’attività sportiva svolta. La presidente di Sensibilmente onlus, Veronica Asara, ha proposto, dove sia possibile, la fusione in ambito sportivo di attività tra persone con disabilità e non. «Tutto ciò che è esclusivo non è inclusivo», ha specificato. Lanciando una provocazione in cui vorrebbe vedere un comitato paralimpico unito alla federazione “normo” senza fare distinzioni. (t.s.)