Aisoni: ecco perché sono stata punita
di Angelo Mavuli
L’ex assessora racconta la storia della crisi in un incontro «Il sindaco vuole candidarsi e non accetta che lo faccia io»
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TEMPIO. La dismessa vicesindaca e assessora Anna Paola Aisoni, nel corso di una affollata conferenza stampa tenutasi nella sala conferenze dell’Ufficio beni culturali della Diocesi, quasi frontale al palazzo comunale, ha spiegato “la genesi” della crisi comunale che da tre mesi paralizza la città.
Lo ha fatto con voce ferma, senza versare una lacrima, a tratti sorridente, a tratti anche decisa nella giusta misura, mai cattiva. «Chi si aspetta che io sbraiti contro Andrea Biancareddu o qualche altro, rimarrà deluso. Ho voluto incontrarvi per raccontare, con nomi, date e riferimenti precisi, le cause, l’incipit e l’evolversi di una crisi bizzarra che non è dannosa per gli amministratori, ma è letale per la città». Accanto a lei, sulla destra, Mauro Azzena, vice sindaco di Luras, componente della formazione “Insieme per la Gallura” che da tempo opera sul territorio per creare un gruppo coeso di cui fanno parte sindaci, consiglieri ed operatori di diversi centri della Gallura. Sulla sinistra, invece, il consigliere comunale Massimiliano Pirrigheddu che sin dall’inizio della vicenda si è schierato con la Aisoni.
La crisi inizia il 17 marzo 2018, quando, durante una riunione del gruppo Insieme per la Gallura, le viene proposta la candidatura alle regionali. Il giorno dopo, domenica 18 marzo, il sindaco viene informato dalla stessa Aisoni della decisione. «E’ l’inizio della fine. Biancareddu - racconta l’ex assessora -, non ci rimane bene, mi risponde che anche lui vuole candidarsi e che comunque ne avremmo riparlato presto. Quel giorno, non è mai arrivato. Dopo tre giorni, è invece un assessore a invitarmi a farmi da parte. Immutata la mia decisione, anche sulla base di una mia grande perplessità. La candidatura di Biancareddu e una sua eventuale elezione avrebbe significato ( checché se ne dica), il commissariamento del Comune con un anno di anticipo rispetto alla sua fine naturale. Il resto è cronaca. Il 4 giugno Biancareddu si inventa il “tagliando di controllo sulla giunta”. Azzera l’esecutivo e alla fine - dice Anna Paola Aisoni -, annuncia la bocciatura della sottoscritta». Dal pubblico si chiede a Mauro Azzena se Insieme per la Gallura ha valutato la possibilità di proporre la candidatura per le regionali anche ad Andrea Biancareddu. Immediata, secca e precisa la risposta. «Andrea Biancareddu non rientra nei parametri che il gruppo, (del quale anche Biancareddu fa parte), ha deciso di imporsi nella scelta dei candidati».
Diversi anche gli interventi, non sulle sorti dei due contendenti, quanto piuttosto sullo stato della città. «Sporca - è stato detto -, degradata, sempre più povera e in difficoltà. Sommersa solo da annunci roboanti di amministratori senza gli attributi del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, ad esempio, persi nei loro equilibrismi che a tutto pensano fuorché alla città. Perdendo così occasioni di rinascita».
Lo ha fatto con voce ferma, senza versare una lacrima, a tratti sorridente, a tratti anche decisa nella giusta misura, mai cattiva. «Chi si aspetta che io sbraiti contro Andrea Biancareddu o qualche altro, rimarrà deluso. Ho voluto incontrarvi per raccontare, con nomi, date e riferimenti precisi, le cause, l’incipit e l’evolversi di una crisi bizzarra che non è dannosa per gli amministratori, ma è letale per la città». Accanto a lei, sulla destra, Mauro Azzena, vice sindaco di Luras, componente della formazione “Insieme per la Gallura” che da tempo opera sul territorio per creare un gruppo coeso di cui fanno parte sindaci, consiglieri ed operatori di diversi centri della Gallura. Sulla sinistra, invece, il consigliere comunale Massimiliano Pirrigheddu che sin dall’inizio della vicenda si è schierato con la Aisoni.
La crisi inizia il 17 marzo 2018, quando, durante una riunione del gruppo Insieme per la Gallura, le viene proposta la candidatura alle regionali. Il giorno dopo, domenica 18 marzo, il sindaco viene informato dalla stessa Aisoni della decisione. «E’ l’inizio della fine. Biancareddu - racconta l’ex assessora -, non ci rimane bene, mi risponde che anche lui vuole candidarsi e che comunque ne avremmo riparlato presto. Quel giorno, non è mai arrivato. Dopo tre giorni, è invece un assessore a invitarmi a farmi da parte. Immutata la mia decisione, anche sulla base di una mia grande perplessità. La candidatura di Biancareddu e una sua eventuale elezione avrebbe significato ( checché se ne dica), il commissariamento del Comune con un anno di anticipo rispetto alla sua fine naturale. Il resto è cronaca. Il 4 giugno Biancareddu si inventa il “tagliando di controllo sulla giunta”. Azzera l’esecutivo e alla fine - dice Anna Paola Aisoni -, annuncia la bocciatura della sottoscritta». Dal pubblico si chiede a Mauro Azzena se Insieme per la Gallura ha valutato la possibilità di proporre la candidatura per le regionali anche ad Andrea Biancareddu. Immediata, secca e precisa la risposta. «Andrea Biancareddu non rientra nei parametri che il gruppo, (del quale anche Biancareddu fa parte), ha deciso di imporsi nella scelta dei candidati».
Diversi anche gli interventi, non sulle sorti dei due contendenti, quanto piuttosto sullo stato della città. «Sporca - è stato detto -, degradata, sempre più povera e in difficoltà. Sommersa solo da annunci roboanti di amministratori senza gli attributi del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, ad esempio, persi nei loro equilibrismi che a tutto pensano fuorché alla città. Perdendo così occasioni di rinascita».