La Nuova Sardegna

Olbia

Patto tra ospedali in crisi: i servizi saranno in sinergia

Patto tra ospedali in crisi: i servizi saranno in sinergia

Vertice ristretto tra manager Assl e sindaci di Olbia, Tempio e La Maddalena Si lavora a un documento sui problemi e sulle soluzioni su base territoriale

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OLBIA. Patto di ferro tra ospedali in crisi. Di fronte alle carenze croniche della sanità - soprattutto per quanto riguarda gli organici ridotti all’osso che pregiudicano la funzionalità dei presidi ospedalieri - gli amministratori dei tre Comuni galluresi sede di ospedale (Olbia, Tempio e La Maddalena) sono al lavoro per predisporre un progetto di analisi-soluzione dei problemi. È il risultato dell’incontro svolto ieri mattina tra i manager e dirigenti dell’Assl e i sindaci di Olbia, Tempio e La Maddalena. Il documento analitico sarà pronto nelle prossime settimane, ma si capisce già ora che le possibili soluzioni dei problemi passeranno per due punti fondamentali: la sinergia e la territorialità.

L’incontro di ieri mattina nel quartier generale della Assl a Olbia segue di due settimane la precedente assemblea svolta tra Assl e sindaci (in quel caso presenti tutti quelli della Gallura). In quell’occasione, i sindaci hanno espresso un parere positivo ma con riserva sull’atto di programmazione attuativa locale dell’Ats (limitato a ciò che si prevede per l’area socio sanitaria locale di Olbia) a patto che le osservazioni presentate dalle varie amministrazioni vengano accolte. Ieri invece un incontro ristretto con i soli sindaci dei Comuni sede di ospedale. Serve un documento analitico sui problemi da affrontare e serve anche un impulso propositivo sulle possibili soluzioni degli stessi problemi. «Il punto centrale è affrontare i problemi da una prospettiva diversa, che non può che essere territoriale – dice l’assessore comunale di Olbia Sabrina Serra, delegata dal sindaco Settimo Nizzi a occuparsi dell’emergenza sanità – nessun Comune e nessun ospedale può pensare realisticamente di affrontare risolvere da solo i suoi problemi. Si può e si deve, invece, esaminare la situazione dal punto di vista territoriale, in modo che le risorse di un ospedale possano contribuire a risolvere le carenze di un altro. L’obiettivo è migliorare la qualità del servizio sanitario facendo sistema e utilizzando al meglio tutte le risorse distribuite nei diversi presidi».

Addio agli “orticelli”, insomma. Intanto, il gruppo di lavoro dei tre sindaci è già al lavoro per la stesura del documento analitico che dovrà individuare tutte le carenze del servizio ospedaliero e per ciascuna individuare una possibile soluzione. Un lavoro complesso e impegnativo visto che problemi come quello della pianta organica negli ospedali sono sempre più simili alla classica coperta troppo corta. Uno stato di crisi che sinora non ha trovato via d’uscita, neppure con l’espletamento di concorsi per l’assunzione di nuovo personale visto che per un quota di nuovi medici che prende servizio c’è una quota ancora maggiore che si ferma o viene trasferita via dalle sedi disagiate. (m.b.)

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