Dipendenti in pensione il Comune resta sguarnito
di Sergio Secci
Siniscola, il sindaco lancia l’allarme dovuto all’applicazione della “quota 100” Farris chiede a Governo e Regione la pianificazione di nuove assunzioni
2 MINUTI DI LETTURA
SINISCOLA. Quattro dipendenti sono andati via nell’ultimo anno; altri nove si apprestano a farlo creando seri problemi all’organico del comune di Siniscola. «Pur essendo nata con buone intenzioni, la possibilità di andare in pensione anticipata con la cosiddetta quota 100 – dice allarmato il sindaco Gianluigi Farris – sta creando una vera emergenza perché, anche in presenza del blocco del turn-over da parte del Governo, la sostituzione delle persone che vanno in quiescenza non può essere fatta nell’immediato». La pianta organica del Comune di Siniscola è da anni sottodimensionata e vista l’età media piuttosto alta dei dipendenti comunali tra il prossimo anno e il 2021 andranno in pensione anticipata tanti dipendenti. «Si tratta di personale che va via all’apice della carriera con competenze professionali acquisite ed esperienza difficili da sostituire – spiega Farris –. Per il turn-over dei quota 100, poi, non essendo presenti vecchie graduatorie di idonei, si dovrà attendere tutta la lunga procedura burocratica dei concorsi per le nuove assunzioni e comunque resteranno le difficoltà derivanti dalla stretta sul pubblico impiego che dura ormai da un decennio. In ogni modo, le risorse che si libereranno con i pensionamenti anticipati non saranno sufficienti a coprire le spese per una reale innovazione delle competenze e professionalità necessarie al Comune per stare al passo con le nuove esigenze amministrative e sociali. Certo è – conclude – che il nostro personale è sempre più sotto pressione per svolgere appieno il prezioso servizio pubblico. Per fortuna che negli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di fruire anche dei lavoratori del cantiere comunale ex Ros Mary, che svolgono ormai un lavoro insostituibile». In tema di impiego comunale, il sindaco chiede al Governo e alla Regione di consentire ai Comuni la pianificazione delle assunzioni non solo quando si verificano le dimissioni per collocamento a riposo, ma anche per chi programma la pensione nei prossimi anni. Occorre uscire definitivamente dalla fase di stretta sul pubblico impiego e far applicare ai Comuni il turn-over, dotarli di nuove risorse per sviluppare nuove competenze e professionalità in funzione dei nuovi fabbisogni e delle nuove esigenze legate alle complessità di taluni procedimenti amministrativi e, infine, approntare un piano risolutivo per stabilizzare i 40 lavoratori ex Ros Mary e Legler nella pianta organica del Comune.