Prima adozione del Puc ora la parola ai cittadini
di Serena Lullia
Scatta il regime di salvaguardia. Possibili modifiche con le osservazioni dei privati Nella pianificazione otto hotel, un campo da golf e il raddoppio del porto turistico
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OLBIA. I tempi non sono stati quelli promessi in campagna elettorale. Il Puc firmato Giovannelli doveva essere smantellato in 100 giorni. Il sindaco Settimo Nizzi ci ha impiegato qualche anno in più, ma ha raggiunto l’obiettivo. A un anno dalla fine del mandato e con una nuova campagna elettorale alle porte, il Piano urbanistico va in prima adozione con i soli voti della maggioranza. 16 anni dopo l’altro Puc griffato Nizzi ma bocciato dalla Regione. Un piano tecnico, ma con un’impronta politica. Coraggioso secondo la maggioranza, sbiadito e con una visione di altri tempi per la minoranza. In aula consiliare e in diretta streaming sfila la pianificazione, comparto per comparto. Otto alberghi di lusso in tutto. Abbattimento delle sopraelevate. Raddoppio del porto privato di Sa Marinedda con ampliamento di Olbiamare. Quattro nuove zone C residenziali a Murta Maria. A San Pantaleo nessun hotel ma zone C di espansione e una bretella che consentirà di bypassare il borgo. A Porto Rotondo due hotel e un anello viario a servizio delle nuove strutture per alleggerire il traffico sull’unica strada che oggi attraversa la frazione. E ancora un hotel a Pittulongu con campo da golf a Sa Testa, ma nessun ampliamento dell’attuale piano di risanamento. «Il passare degli anni ha reso più sensibile la nostra attenzione all’ambiente, agli animali, alle piante – dice Nizzi –. 16 anni fa vedevamo le cose in maniera diversa. Sebbene non avessimo uno strumento urbanistico adeguato questa città è stata molto attenta alla salvaguardia ambientale. Su questa linea abbiamo deciso di non far costruire seconde case nelle zone F turistiche, solo hotel di alto livello. Non alberghetti a tre stelle, che non possono dare qualità e servizi. Ma cinque stelle. Abbiamo concesso l’ampliamento dell’unico porto turistico esistente, quello di Sa Marinedda che dovrà convivere con il traffico passeggeri e la mitilicoltura. Dove abbiamo concesso metri cubi residenziali o commerciali abbiamo chiesto ampi spazi verdi. Non abbiamo fatto figli e figliastri. E con questo Puc diamo risposte concrete e fattibili alle aspettative di molti imprenditori e cittadini». Diverse le perplessità sollevate dal capogruppo della Coalizione civica, Rino Piccinnu. «È positivo che non ci siano nuove cubature residenziali vicino alle coste. Ma abbiamo più di una perplessità. La prima è il raddoppio del porto turistico privato. Non perché non sia lecito o perché non siamo consapevoli dell’impatto economico che genera un porto, ma perché questa scelta ha l’inevitabile conseguenza di far sparire ettari di filari di cozze. I nostri mitili sono una eccellenza nazionale perché crescono dentro il golfo. Con questa operazione si costringono i mitilicoltori ad andare altrove. L’amministrazione deve cercare una soluzione diversa». Perplessità anche per l’hotel di Pittulongu, sul lato della strada provinciale. «Il principio generale di tutti gli altri alberghi concessi in zona F è di essere collegati a qualche costruzione esistenti. Qui invece abbiamo un albergo nel nulla. Non c’è nulla davanti, dietro, di lato. Non vorremmo fosse un cavallo di Troia per poi consentire altre strutture». Negativo il giudizio del consigliere del M5s, Roberto Ferinaio. «Dopo 40 anni arriva un Puc con una visione vecchia, che ha come unica capacità pianificatrice di sviluppare volumi e viabilità. Avevo molte aspettative, mi sono approcciato in maniera positiva a questo piano. Mi aspettavo di vedere la lungimiranza tanto sbandierata da questa amministrazione. Il criterio adottato è di semplice adeguamento alle norme sovraordinate».