La Nuova Sardegna

Olbia

Alan Kurdi, trasferiti i migranti

Alan Kurdi, trasferiti i migranti

Dieci di loro sono positivi al Covid e in isolamento, i negativi andranno in strutture attrezzate nell’isola

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OLBIA. Lasciano Olbia i 125 migranti sbarcati venerdì dalla nave Alan Kurdi, della ong tedesca Sea eye, ormeggiata al molo industriale Cocciani. Dieci di loro (nove uomini e una donna) sono risultati positivi ai tamponi effettuati all’arrivo in Sardegna. Sono tutti asintomatici e sono stati immediatamente isolati in tende fornite dalla protezione civile. Poi saranno trasferiti in una struttura messa a disposizione dalla diocesi, sempre a Olbia, dove saranno assistiti dal personale medico dell'Ats e dai volontari della Croce rossa, fino a quando non si saranno negativizzati al covid.

Ieri mattina la prefettura di Sassari, in collaborazione con la direzione marittima di Olbia, la questura di Sassari, la protezione civile e i vigili del fuoco, ha predisposto un piano per il trasferimento degli altri 115 migranti risultati negativi al covid in adeguate strutture di accoglienza nelle quattro province sarde Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano), dove trascorreranno il periodo di quarantena. Al termine, come riferito dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, dei 125 migranti 100 saranno accolti da altri Paesi europei e solo 25 resteranno in Italia. Questa mattina, infine, saranno effettuati gli interventi di sanificazione dei due edifici portuali che hanno ospitato per due giorni i migranti, cioè la caserma dei vigili del fuoco in costruzione a Cocciani e la sala congressi della stazione marittima all’Isola Bianca. Per quanto riguarda la nave Alan Kurdi, resterà in rada a Olbia per la quarantena dell'equipaggio, prima di riprendere la navigazione.

Intanto non si placano le polemiche seguite al blitz di un piccolo gruppo di militanti leghisti venerdì mattina in banchina all’arrivo della Alan Kurdi. Una protesta guidata da Eugenio Zoffili, deputato comasco e coordinatore della Lega in Sardegna. Proprio Zoffili ritorna sull’argomento con un post su Facebook: «Tra pochi gravi insulti e minacce di morte che ho ricevuto in queste ore e migliaia di messaggi di stima e ringraziamento – scrive – sono orgoglioso di aver provato a fermare con gli attivisti della Lega e con il nostro governatore Christian Solinas questa vergogna targata Governo Conte. Che il ministero e la prefettura non pensino di trasferire queste persone, equipaggio compreso, in altre province della Sardegna. Sarebbe un ulteriore grave atto di irresponsabilità e incoscienza nei confronti dei cittadini dell'isola. Ora e sempre lotterò con Matteo Salvini contro il traffico di esseri umani e contro il business dell'immigrazione clandestina». Sulla stessa linea anche la federazione gallurese del Psd’az: «Mai stati razzisti – dice Gianni Sarti – piuttosto da sempre aperti al nuovo e all’inclusione di tutti coloro che vengono in pace nel nostro territorio, fieri e orgogliosi di essere riconosciuti come il popolo dell’accoglienza e dell’ospitalità, sono lieti che decine di famiglie di migranti e moltissimi minori siano state salvate, Il maltempo non permetteva di restare altro tempo in balia dei marosi, poi che sia stato scelto il porto di Olbia questo è un altro discorso. Benissimo che delle vite umane siano state salvate, ne siamo felici. Detto questo esprimiamo il più profondo sdegno per come è stata trattata la vicenda sia a livello europeo che nazionale. Noi contestiamo aspramente il governo nazionale, da tempo è diventato lo zimbello d’Europa, prono a ogni decisione che arriva dagli altri stati europei, bravi a parlare di accoglienza ma ancor più bravi a chiudere i loro porti.(m.b.)

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