La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi: «La zona rossa non è necessaria»

di Serena Lullia
Nizzi: «La zona rossa non è necessaria»

Il sindaco annuncia che in città ci sono 95 positivi al coronavirus con dodici casi di persone contagiate da variante inglese

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OLBIA. Nessuna paura della variante inglese. Il sindaco Settimo Nizzi affronta il diffondersi della particolare forma di Coronavirius in città con un approccio sereno. I numeri comunicati dall’Ats, e verificati dagli uffici comunali, indicano 95 positivi di cui 12 con variante inglese. Il primo cittadino allontana senza indugio l’ipotesi di restrizioni rosse. «Non c’è nessuna zona rossa all'orizzonte, né arancione. I bambini e i teenager risultati positivi nelle scuole, tutti asintomatici tranne uno, sono stati subito isolati insieme ai loro contatti stretti e sottoposti a tampone – chiarisce il primo cittadino –. Motivo per cui siamo riusciti a contenere la diffusione. Abbiamo poi provveduto a sanificare le classi e i ragazzi sono tornati a scuola. Raccomando comunque prudenza a tutti perché la variante inglese è molto contagiosa».

Senza entrare poi nel merito delle scelte dei comuni galluresi diventati già zona rossa, San Teodoro e La Maddalena, Nizzi spiega il motivo per cui Olbia non ha ricevuto nessuna comunicazione dell'Igiene pubblica per applicare ulteriori restrizioni. «In quei comuni ci sono numeri di contagi da variante inglese tre volte superiori a quelli di Olbia – sottolinea –. Poi ogni sindaco conosce la situazione di casa sua. Per quanto riguarda la nostra città i nostri numeri di contagi da variante inglese sono ben lontani da un’ipotesi di zona rossa e di inasprimento delle restrizioni».

Nizzi ribadisce l’importanza di rispettare le regole, ma invita la Regione a mettere il turbo al piano vaccini. «Ho chiesto alla Regione di accelerare sulla distribuzione delle dosi per la popolazione olbiese. Sono medico e molti miei pazienti 80enni vorrebbero vaccinarsi. Se abbiamo 500 dosi meglio cominciare dai più anziani».

Le parole di Nizzi non vogliono essere un invito ad abbassare la guardia. Tutt'altro. «Se fosse per me io farei aprire i bar e i ristoranti anche a cena – conclude Nizzi –. Le attività devono poter lavorare e possono farlo nel rispetto delle norme. La scorsa settimana la polizia ha chiuso e sanzionato diversi locali. Noi tutti vogliamo che i nostri commercianti lavorino, ma facciamo in modo di non essere strumenti di contagio con assembramenti o non indossando la mascherina. Non ripetiamo l’errore dello scorso anno». Il sindaco guarda anche alla stagione estiva. «Già pronto il locale all’interno dell’aeroporto pensato per fare i tamponi ai passeggeri arrivati senza controlli sanitari».

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