il romanzo
“Un sogno per amico”, il debutto di una nuova scrittrice tempiese
TEMPIO. Una nuova scrittrice tempiese fa da qualche giorno capolino con il suo romanzo d’esordio nelle vetrine delle librerie. Si chiama Giannina Satta, ha di recente pubblicato “Un sogno per amico”...
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TEMPIO. Una nuova scrittrice tempiese fa da qualche giorno capolino con il suo romanzo d’esordio nelle vetrine delle librerie. Si chiama Giannina Satta, ha di recente pubblicato “Un sogno per amico” per Kubera Edizioni e può essere considerata tempiese, se non altro d’adozione, perché, pur essendo nata e avendo vissuto la sua infanzia ad Ajaccio, è cresciuta in Gallura, dove ha perfezionato gli studi superiori.
Dopo la maturità al “Dettori”, ha proseguito gli studi a Cagliari, guidata dal proposito di diventare una biologa marina. Dopo la laurea, ha iniziato a lavorare come tecnico prestato alla ricerca sull’interazione geni-ambiente nell’eziologia dei linfomi.
Trascorsi sedici anni nei laboratori della facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, ha compiuto una svolta radicale, accettando l’incarico di docente conversatore madrelingua di francese in una scuola privata.
È una che realizza i sogni che fa e uno di questi è quello di andare a vivere con la sua famiglia un giorno non lontano in un borgo medievale dell Francia del sud.
Il libro che ha dato alle stampe con Kubera ha un timone narrativo strutturato in sei racconti, definibili come brevi resoconti onirici, soprassalti della vita notturna, affreschi trasognanti del quotidiano che rivendicano una porzione di coscienza. Il protagonista diventa così il sogno e la materia delle sue rappresentazioni sono gli slanci, le evasioni di una donna che, diventata adulta, prova a riconnettersi con la bambina della sua infanzia perduta e, per tale ragione, da ritrovare. Sarà proprio il sogno la chiave di volta di questa ricongiunzione che gli anni trascorsi hanno complicato, ma non reso del tutto impossibile. (g.pu.)
Dopo la maturità al “Dettori”, ha proseguito gli studi a Cagliari, guidata dal proposito di diventare una biologa marina. Dopo la laurea, ha iniziato a lavorare come tecnico prestato alla ricerca sull’interazione geni-ambiente nell’eziologia dei linfomi.
Trascorsi sedici anni nei laboratori della facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, ha compiuto una svolta radicale, accettando l’incarico di docente conversatore madrelingua di francese in una scuola privata.
È una che realizza i sogni che fa e uno di questi è quello di andare a vivere con la sua famiglia un giorno non lontano in un borgo medievale dell Francia del sud.
Il libro che ha dato alle stampe con Kubera ha un timone narrativo strutturato in sei racconti, definibili come brevi resoconti onirici, soprassalti della vita notturna, affreschi trasognanti del quotidiano che rivendicano una porzione di coscienza. Il protagonista diventa così il sogno e la materia delle sue rappresentazioni sono gli slanci, le evasioni di una donna che, diventata adulta, prova a riconnettersi con la bambina della sua infanzia perduta e, per tale ragione, da ritrovare. Sarà proprio il sogno la chiave di volta di questa ricongiunzione che gli anni trascorsi hanno complicato, ma non reso del tutto impossibile. (g.pu.)
