Avaria sul traghetto Santa Teresa-Bonifacio, polemica sulle carrette del mare
Il consigliere Giagoni, Lega: «Mezzi non idonei, subito il nuovo bando». Li Gioi, M5s: «Basta navi-carrette: troppi danni economici e pericoli per la sicurezza dei viaggiatori».
SANTA TERESA. E' polemica dopo l'avaria del traghetto Bastia della Moby diretto in Corsica nella giornata di domenica 14 novembe, rimasto pericolosamente in balia delle onde con 93 persone a bordo.
La nave della balena azzurra sostituisce la titolare anzianotta di 47 anni, la Giraglia, costretta all’ennesimo tagliando in cantiere a Livorno. La Bastia è più piccola, alta 3 metri e 70 regge un metro e 70 centimetri di onda. La seconda è alta 4 metri e 30 e sopporta onde alte tre metri. I passeggeri che hanno saltato la traversata domenica sono stati riprotetti in albergo, ma hanno comunque vissuto momenti di paura.
Il problema del Bastia non è proprio una novità. Le avarie al motore sono una costante dei viaggi della speranza dalla Sardegna in terra corsa. Ma l’episodio riaccende i riflettori su una rotta trascurata dalla Regione.
Il presidente del gruppo consiliare regionale Lega Salvini Sardegna, Dario Giagoni, ha inviato una lettera al presidente della Regione con cui chiede la discussione e l’approvazione della delibera di giunta sul nuovo bando per i collegamenti in continuità territoriale sulla tratta Santa Teresa Gallura – Bonifacio.
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«Le rotte che dai porti della Gallura puntano alla Corsica, sono i primi collegamenti transfrontalieri italiani con la Francia, fondamentali per mantenere i rapporti commerciali tra la Sardegna e la Corsica già consolidati e pluriennali e rappresentano per la nostra isola, tutta non solo la parte nord, uno scambio economico non indifferente e certamente quotidiano. La situazione d’incertezza che sino ad oggi hanno vissuto autotrasportatori, imprese e comuni cittadini, con la preoccupazione di non sapere se potranno partire o rientrare, o dovendo affidarsi a quelli che a tutti gli effetti, causa anche condizioni meteo avverse, possono essere definiti dei viaggi di fortuna su mezzi non idonei alla traversata è devastante per tutto il sistema economico regionale, oltre ad essere del tutto inconcepibile dal punto di vista della sicurezza per i passeggeri. L’ultimo episodio mi porta a richiedere il suo massimo impegno e la sua massima sollecitudine affinché il nuovo bando per i collegamenti marittimi in continuità territoriale sulla tratta Santa Teresa Gallura – Bonifacio sia vagliato e approvato nell’immediato”.
Duro il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Roberto Li Gioi. «Le onde non arrivavano al metro e settanta, eppure il traghetto si è fermato per un guasto al motore. Fortunatamente a pochi minuti dal porto. In quel momento – racconta – mi trovavo proprio a Santa Teresa, ad un incontro con gli autotrasportatori, e ho avuto modo di assistere in diretta video sul telefonino al pericolosissimo ondeggiare dell’imbarcazione e al terrore dei passeggeri. Come denunciato dai trasportatori, questi episodi sono all’ordine del giorno a Santa Teresa, e provocano danni economici ingenti agli imprenditori sardi. Ritengo che il bando per la continuità marittima debba essere rivisto una volta per tutte e redatto sulla base delle reali esigenze degli addetti del comparto dei trasporti”. Da qui la richiesta inoltrata da Li Gioi, in qualità di vice presidente della commissione Trasporti «della convocazione immediata della stessa commissione, con audizione di una delegazione di autotrasportatori e dell’assessore Giorgio Todde, per fare il punto sulle attuali condizioni del bando di continuità marittima. Un bando che l’assessorato ai Trasporti deve strutturare ascoltando innanzitutto gli addetti del comparto che conoscono le esigenze della tratta. Si devono prevedere regole rigide sul tipo di navi, l'esperienza dei comandanti, il numero delle tratte e il rispetto degli orari. Mentre in Corsica, il bando, pubblicato ogni 7 anni, viene costantemente monitorato e modificato in corso d'opera qualora non si mostri soddisfacente, da noi resta congelato nonostante la manifesta inadeguatezza». (se.lu.)