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Risse e microcriminalità al centro di Olbia, Nizzi: «Piccoli e normali problemi»

di Serena Lullia

	Controlli delle forze dell'ordine nel centro di Olbia 
Controlli delle forze dell'ordine nel centro di Olbia 

Il sindaco contro le minoranze che hanno portato il tema in discussione in consiglio comunale

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Olbia Compresso in un minimal ma efficace hastag l’intervento del sindaco Settimo Nizzi​​​​​​ in Consiglio sarebbe #parliamonesolobene. Perché per il primo cittadino chi parla dello spaccio di droga nelle piazze del centro, delle risse, dell’impossibilità di passeggiare con serenità in alcune vie in alcuni orari, dei numeri insufficienti delle forze dell’ordine, non ama Olbia.

In cima alla lista degli haters, secondo il sindaco, ci sono le opposizioni che, seppure in modo separato, hanno dato voce ai problemi che quotidianamente anche i giornali raccontano. Insomma ci sarebbe una Olbia parallela che esiste solo per mass media e minoranze. «Io vorrei chiedere all’ intero consesso comunale, ma dove vivono loro – dice il sindaco Nizzi –?. In una città che non mi appartiene, che non è Olbia. Se loro vivono solo in ambienti dove si delinque ben venga. Se loro vivono solo minacciati o dove non si rispettano le regole o in un luogo dove a fronte della crescita economica e sociale e della sicurezza della nostra città vogliono evidenziare piccole, piccolissime cose che non creano certamente disturbo alla stragrande maggioranza della nostra gente. Volete far apparire Olbia come città invivibile e non è così».

I “piccolissimi” problemi di cui parla il sindaco, sarebbero quindi dopati dalle minoranze per ragioni elettorali. «Il corpo della polizia locale fa quello che può, la polizia di Stato e i carabinieri altrettanto – aggiunge Nizzi –. Capisco che questa sia una occasione importante. Soprattutto in vista delle prossime regionali. Ora si acuiscono i conflitti. E siccome Olbia funziona bene bisogna evidenziare le cose che non funzionano». E ancora. «Piccoli episodi che avvengono in tutte le città del mondo. Olbia è una città sicura, molto sicura, chi dice il contrario sa di dire bugie. Se non lo fosse stata gli atteggiamenti degli organi preposti alla sicurezza sarebbero stati diversi».

Bocciatura scontata dell’aula alla mozione del Pd che sollecitava un’azione di squadra per dare risposte ai problemi di sicurezza del centro. «Nessuno ha detto che la città si insicura o invivibile, ma che c’è un problema al centro storico sotto gli occhi di tutti – replica la capogruppo del Pd Ivana Russu -. Ma è evidente che il sindaco, che ha il suo parcheggio blindato qui davanti, non deve fare come me che vado a parcheggiare alle Piramidi o al Bardanzellu e quindi vado a piedi e vedo con i miei occhi certe cose. Io stessa mi sono trovata davanti, solo tre settimane fa, un tizio con un coltello in mano. Nessuno ha mai detto che Olbia sia una città insicura o invivibile, ma che c’è un problema, che con qualche accorgimento si potrebbe gestire. Il sindaco preferisce invece fare finta di nulla e venire a sgridare le minoranze perché portano i problemi in discussione in Consiglio».

«Veniamo accusati di vivere in una altra città perché Olbia e i suoi quartieri non sono violenti. Allora ammetto di vivere in un’altra città – interviene il consigliere di Liberi Eugenio Carbini –. Ma è altrettanto vero che per percepire certe “violenze” come lo spaccio di droga, per percepire una realtà che noi stessi non possiamo vedere, dovremmo essere sfortunati. I presenti, me compreso, fanno parte di una categoria di eletti, una specie di aristocrazia perché siamo lontani dalla vera realtà suburbana di questa città. A mio avviso sottovalutare queste avvisaglia, mettere la polvere sotto il tappeto, non è bene. Dovremmo destinare invece più energie alla pubblica sicurezza».

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