Olbia, fucilate contro la casa: madre e figlia sfiorate dai colpi
Indiziati due giovanissimi e non si esclude l’ipotesi della vendetta: uno dei ragazzi era stato denunciato per aver importunato una quindicenne
Olbia I colpi di fucile a pallettoni sono stati sparati contro una casa, ad altezza d’uomo. E una donna e la figlia di 15 anni si sono salvate per miracolo. Erano sdraiate sul divano, per fortuna, e non sedute.
Avevano deciso di dormire lì perché ancora terrorizzate. Il giorno prima, infatti, qualcuno era entrato a casa loro, in un piccolo paese della Gallura, e aveva messo tutto a soqquadro. Non si esclude che possano essere stati portati via oggetti e preziosi. Ma è solo una parte di quella che i carabinieri hanno definito «una condotta antisociale, particolarmente efferata, spregiudicata e preoccupante», messa a segno da due giovanissimi indiziati, uno dei quali minorenne, accusati di tentato omicidio aggravato in concorso. Nei loro confronti (il 19 e 20 dicembre) sono state eseguite le misure cautelari: entrambi, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Sassari, sono stati trasferiti in comunità.
Il precedente
Quella che si sarebbe potuta trasformare in tragedia risale al 1° luglio scorso. Ma prima ancora che avvenisse (ci sono ovviamente indagini in corso coperte dal riserbo totale) ci sarebbe stato un precedente molto pesante. E forse proprio quello potrebbe aver portato i presunti responsabili ad attuare la loro “vendetta”. La ragazzina, in presenza dei suoi genitori, aveva infatti presentato una denuncia contro uno dei due indagati per essere stata bullizzata e importunata. Ma ci sarebbero ulteriori motivazioni, ancora più gravi, nella sua denuncia.
L’agguato
Il 30 giugno 2024 accade un episodio che potrebbe apparire come un avvertimento. Ignoti, in un momento in cui non c’è nessuno in casa, entrano nell’appartamento in cui la ragazzina vive con la madre: rovesciano e buttano tutto per terra e avrebbero anche rubato. Viene richiesto il primo intervento dei carabinieri, per segnalare e raccontare quanto accaduto. Passano soltanto poche ore e nella notte successiva, “ignoti, armati di fucile, si posizionano di fronte al portone di ingresso dell’abitazione”. Non esitano ed “esplodono numerosi colpiti di fucile a pallettoni che oltrepassano l’ingresso - come si legge in una nota diffusa dal comando provinciale dei carabinieri - e raggiungono il muro del salone”. Pallettoni che sorpassano di pochi centrimetri lo schienale del divano su cui madre e figlia si erano addormentate.
Le indagini
Da qui l’allarme e l’intervento dei carabinieri del reparto territoriale di OLbia che hanno subito avviato le indagini. I primi importanti indizi raccolti hanno portato gli inquirenti a risalire ai presunti colpevoli in breve tempo. In un terreno alle spalle dell’abitazione di uno dei due è stato recuperato e sequestrato il fucile utilizzato (con matricola abrasa): “all’interno aveva ancora due cartucce esplose, compatibili con il tipo di munizionamento rinvenuto durante il sopralluogo - precisa ancora la nota dei carabinieri -. Inoltre sono stati raccolti altri elementi a carico dei giovani poi colpiti dalla misura cautelare”.
A partire dal tracciamento telefonico che avrebbe confermato “la presenza dei due ragazzi proprio nel punto in cui è stata commessa l’azione criminale. Inoltre unodegli arrestati è risultato positivo allo stub test”. Non è ancora tutto. Gli indagati sono stati trovati in possesso di passamontagna e munizionamento a salve. Lo scorso 23 dicembre si sono svolti gli interrogatori di garanzia a seguito dei quali sono state confermate entrambe le misure restrittive.