La Nuova Sardegna

Olbia

Polemica sui binari

La galleria per il nuovo treno stazione di Olbia-aeroporto cancella tre attività economiche

di Giandomenico Mele
La galleria per il nuovo treno stazione di Olbia-aeroporto cancella tre attività economiche

Il tracciato passa sotto i pavimenti di una officina Ducati, Agrigallura e Fenu Pack in zona Sa Corroncedda

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Olbia La galleria della nuova ferrovia che collegherà la stazione Olbia-Terranova all’aeroporto passerà sotto i loro pavimenti. Che, per allora, non ci saranno più. Siamo a Sa Corroncedda, a due passi dal chilometro zero della Olbia-Sassari, ingresso della città. L’opera strategica finanziata dal Pnrr potrebbe mietere le prime vittime civili, tre attività economiche che a breve potrebbero avere l’ordine di sfratto perché l’edificio dove si trovano deve essere demolito. Nulla di ufficiale: nessun esproprio realizzato, nessuno sgombero, ma la notizia gli è stata comunque comunicata e loro non ci stanno.

Il primo a parlare è Francesco Isoni, titolare di Agrigallura, azienda specializzata nella vendita di mangimi per animali. «Esproprieranno il nostro capannone e noi ci troveremo in mezzo a una strada – spiega Isoni -. Noi siamo in affitto e il proprietario ci ha già fatto le prime comunicazioni. La galleria porterà via il capannone e noi non sappiamo dove andare. Io sto qui da oltre 30 anni, siamo andati in Comune e ci hanno detto che loro non possono far nulla, perché la competenza è delle ferrovie».

I percorsi alternativi? «Seguire il tracciato della circonvallazione, costruendo un ponte in ferro –spiega Isoni – . Considerando che ci sono attività commerciali, potrebbero valutare un percorso diverso, qui portano via case e terreni, non hanno visto forse dove lo stanno facendo passare». «Chiediamo che il Comune faccia sentire la sua voce, siamo in territorio di Olbia – sottolinea Luca Saba, titolare dell’officina Ducati –. La conferenza di servizi ha dato l’ok. Non sappiamo quando dovremo andare via». «Ci troviamo in un limbo, non sappiamo quando gli espropri saranno esecutivi, potrebbe essere per la primavera, ma ci hanno detto che il percorso non può essere modificato», continua Marco Fenu, della Fenu Pack, in attività qui da 20 anni. «Non abbiamo una alternativa a portata di mano, dovremmo andare in zona industriale senza sapere dove, perdendo parte della nostra clientela», riprende Francesco Isoni. «I costi sono alti e la situazione economica difficile, a noi chi ci darà una mano?», si chiede Luca Saba, perché la clientela si rivolgerà altrove. C’è poi il problema degli spazi, perché l’area dove sorgono le attività commerciali ha un ampio parcheggio e piazzale per il deposito delle merci. Ipotesi alternative al momento non ne esistono e andrebbe studiata qualsiasi possibilità, sempre che l’iter autorizzativo, super accelerato per non rischiare di perdere il treno del Pnrr (i finanziamenti devono essere spesi entro il 2026), preveda l’eventualità di una modifica del tracciato.

«Sembrerebbe che nessuno possa fare niente, certamente non la Regione né il Comune – spiega Marco Fenu –. Ma noi chi ci tutela?». «A due settimane dalla Conferenza di servizi nessuno ci ha ancora comunicato nulla, se mi devo mettere in moto per trovare una nuova sede devo aspettare che mi venga comunicato – dice Luca Saba -. Non ci sono state date alternative o l’opportunità di valutare spazi diversi». È Salvatore Rossi il proprietario dello stabile che ospita varie attività commerciali e che dovrà essere demolito per costruire la nuova galleria ferroviaria. La sua casa si trova a pochi metri dal futuro cantiere, ma almeno quella dovrebbe essere risparmiata. «Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali, tramite l’articolo del giornale sono venuto a conoscenza del progetto e ho provato a informarmi – sottolinea Rossi –. Nel primo avviso c’è l’inizio di vincolo di esproprio su quest’area, ma ufficialmente non c’è un elenco dei proprietari espropriati né delle singole particelle. Io sono risalito guardando il progetto della galleria che passa proprio qui. La possibilità di revisione dipende solo da Rfi, ma hanno i loro vantaggi a fare qui la galleria. C’erano alternative di progetto, la prima bozza del 2021 prevedeva infatti un lungo percorso che passava dal depuratore e dietro il cimitero. Nel maggio 2022 Regione, Ferrovie e Comune di Olbia hanno scelto un progetto di 3,5 chilometri, più breve, senza passare dall’ospedale, risparmiando circa 2 chilometri ed evitando situazioni critiche come quelle dei canali».

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