Olbia, antica bottega chiude dopo 90 anni
Il titolare del “Bazar Casula”: «Svendo tutto perché i clienti sono sempre meno. Alcuni non vengono più a comprare da almeno 20 anni».
Olbia Il Bazar Casula, una delle botteghe più antiche della città, sta per abbassare per sempre le saracinesche. Pinuccio Casula, che ha portato avanti l’attività del padre Virgilio, non ce la fa più. E dopo 90 anni dice basta. «Troppe spese, troppe tasse e solo in pochi si rivolgono ancora al negozio di quartiere. Gli acquisti online e la grande distribuzione sono stati devastanti per i piccoli commercianti. E poi l’ultima mazzata è arrivata col Covid. Siamo rimasti fermi per quattro mesi e da quel momento l’attività è andata sempre più a rilento. Se non fossi stati proprietario dell’immobile, avrei chiuso il negozio già da molti anni».
Nel Bazar di via Roma numero 6 c’è un manifesto sulla vetrina che annuncia la svendita totale per chiusura attività. «Una decisione presa a malincuore, ma non avevo alternative. Tra il negozio e il magazzino, ci sono decine di migliaia di articoli. Se non tutti, spero di venderne molti».
La storica bottega del quartiere “Sa rughe” è un pezzo di storia di Olbia dove si può veramente trovare di tutto. Dai contenitori in latta per l’olio, alla macchina per fare gnocchetti sardi e cavatelli, dai campanacci ai tricicli per bambini, dalle batterie di pentole a induzione ai macinacaffè a mano, dagli ombrelloni agli stivali di gomma. «Mio padre aprì quest’attività nel 1934 – ricorda Pinuccio Casula -: prima in via Regina Elena e poi qui, in via Roma. Dopo la sua morte, negli anni 80, ho sempre tenuto aperto il negozio e superato tante difficoltà. Mio figlio Gabriele lavora con me da due anni ma non ha nessuna intenzione di proseguire l’attività di famiglia. Non ne vale la pena».
Pochi mesi fa il sindaco Settimo Nizzi ha donato a Pinuccio Casula una pergamena: una sorta di premio alla carriera per aver contribuito alla crescita del commercio in città. «Un riconoscimento che mi ha reso davvero felice e se le cose fossero andate diversamente non mi sarei arreso. Ma ora ho 75 anni, il 30 dicembre chiuderò e mi godrò la vita che mi resta».