La Nuova Sardegna

Olbia

L’evento

La Coppa Davis ad Arzachena, c’è tempo fino al 4 gennaio per ammirarla


	Il presidente Binaghi con il sindaco e gli atleti del Tc Arzachena 
Il presidente Binaghi con il sindaco e gli atleti del Tc Arzachena 

Nel 2011 i campi di Corracilvuna ospitarono la sfida dell’Italia contro la Slovenia

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Arzachena In una giornata carica di emozioni e orgoglio, Arzachena si prepara a celebrare un capitolo straordinario nella sua storia: il ritorno della Coppa Davis. In apertura il sindaco Roberto Ragnedda ha voluto dedicare un minuto di silenzio alla memoria di Giovanni Fresi, vittima di un omicidio avvenuto il 27 dicembre. 

Il primo cittadino si è poi unito al presidente Angelo Binaghi per annunciare l'arrivo dell'insalatiera. «Oggi siamo qui per parlare di uno straordinario traguardo sportivo. Ringrazio il presidente Binaghi per essere con noi e per aver portato la Coppa Davis ad Arzachena. Questa città è già stata teatro di una vittoria memorabile contro la Slovenia nel 2010, e oggi celebriamo il trionfo recente a Malaga, un momento che ha unito l'intero paese». Ragnedda riflette con affetto sui giorni passati. «Ricordo il 2010-2011, quando ci impegnammo per organizzare la tappa della Coppa Davis qui ad Arzachena. Fu un periodo di grande entusiasmo e collaborazione tra la comunità e gli imprenditori locali. Oggi con il presidente Binaghi stiamo pensando a nuovi eventi per la comunità».  

Il presidente della Federazione tennis e padel offre una retrospettiva entusiasmante su come Arzachena abbia conquistato l'opportunità di ospitare la Coppa Davis. «Questo è stato possibile grazie al coraggio e alla determinazione di un giovane assessore allo Sport, Roberto Ragnedda. Al di là dei regolamenti che prevedevano che solo “major city” con determinati requisiti potessero ospitare le gare di Coppa Davis, fu comunque determinato a candidare Arzachena. Gli spiegai che era difficile derogare ai regolamenti internazionali. Lui voleva la Coppa Davis ad Arzachena a tutti i costi. Ci voleva un impianto da 4.000 posti a sedere, campi in terra battuta. Niente di tutto questo aveva Arzachena. Ma questo assessore “pazzo” mi convinse a presentare la candidatura, vantando la presenza dell’aeroporto di Olbia come connessione principale e del richiamo della Costa Smeralda. Ma dovevano competere con altre città, si tratta della gara a squadre più antica e tutti la volevano. Roberto promise che avrebbero adeguato gli impianti, inclusi tribune e campi in terra rossa. Alla fine Arzachena si aggiudicò la gara. C’erano tanti ostacoli da superare ma ce la facemmo. A quei tempi la squadra italiana viaggiava tra la serie B e la serie C, ma quelli contro la Slovenia furono gli incontri della svolta.

 Il presidente sorride mentre ricorda. «Dopo Arzachena, la Federazione internazionale impose regole più stringenti, ma il circolo di tennis di Arzachena è attivo. Stiamo collaborando con il sindaco e il presidente Alberto Azara per organizzare altri eventi, puntando soprattutto sulla squadra femminile». 

 La delegata allo Sport e Spettacolo, Nicoletta Orecchioni, chiude la serie di dichiarazioni con gratitudine e speranza. «Grazie a tutti per essere qui oggi. La Coppa Davis a Arzachena è stata una follia nel 2011, ma oggi possiamo ammirarla grazie a quel coraggioso gesto. Speriamo che questa vittoria ispiri i giovani a praticare sport e a condividere i valori del tennis e dello sport. Grazie al circolo tennistico Corracilvuna di Arzachena per il loro lavoro con i ragazzi».  

La Coppa Davis può essere visitata fino a domani 4 gennaio. Oggi, 3 gennaio, dalle 17 alle 20; domani dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.

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