La Nuova Sardegna

Olbia

In zona industriale

Olbia, il Comune rinuncia al progetto: il mattatoio resta un’incompiuta

di Dario Budroni

	Il mattatoio mai completato di via Gabon (foto Vanna Sanna)
Il mattatoio mai completato di via Gabon (foto Vanna Sanna)

Tramonta l’idea dell’ecodistretto. La giunta: «Troppo costoso»

24 giugno 2024
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Olbia. Il mattatoio mai nato è destinato a restare uno scatolone vuoto. Il Comune ci aveva anche provato a immaginare un futuro per la struttura di cemento armato tirata su più di venti anni fa in via Gabon, in zona industriale. E non si trattava solo di una idea. Da poco l’amministrazione aveva infatti ottenuto un finanziamento di dieci milioni di euro del Pnrr. Obiettivo: trasformare quello che sarebbe dovuto diventare un mattatoio in un ecodistretto del riciclo. Alla fine, però, il Comune ha preferito rinunciare ai soldi ministeriali. E questo perché il progetto prevedeva un co-finanziamento comunale di cinque milioni. Una cifra che, dopo una serie di valutazioni, è stata considerata un po’ troppo alta. Così la giunta Nizzi ha approvato nei giorni scorsi una delibera con la quale informa il ministero di voler rinunciare al progetto di recupero e quindi anche ai dieci milioni del Pnrr. Uno stop che si aggiunge alle tante altre idee di rilancio messe in fila in passato e finite puntualmente su un binario morto.

La rinuncia. Nella struttura di via Gabon, costruita a partire dal 2001 per diventare mattatoio comunale, e dove da diversi anni sono stati concessi alcuni spazi all’associazione di protezione civile Gaia, l’amministrazione avrebbe voluto realizzare un impianto che in tutta la provincia di Sassari ancora non esiste. Un ecodistretto del riciclo finalizzato al recupero dei panni tessili sanitari, più un’ala dedicata al riciclo dei rifiuti ingombranti e alla gestione logistica degli imballaggi in vetro. Prevista, naturalmente, la bonifica totale dell’area attorno. Nel febbraio del 2022, dunque, la richiesta di finanziamento da parte del Comune al ministero della Transizione ecologica. Poi il via libera e quindi il sì da Roma ai dieci milioni di euro. Pochi giorni fa, invece, la delibera di giunta per la rinuncia integrale al finanziamento. «A seguito di diverse riunioni e valutazioni successive al decreto di ammissione al finanziamento – si legge –, l’amministrazione comunale ha considerato non sostenibile l’ingente cofinanziamento di competenza». Si parla di cinque milioni di euro.

L’incompiuta. La struttura di via Gabon sembra essere così destinata a restare una incompiuta. Costruita con l’idea di attivare un mattatoio comunale, non era mai stata del tutto completata. Più volte le amministrazioni passate erano andate – senza successo – a caccia di risorse per ultimare i lavori. Una decina di anni fa era stata poi calata la carta dei bandi, per il completamento della struttura e la successiva gestione dell’impianto. Niente da fare: le gare sono sempre andate deserte. Poi la speranza che lo prendesse in gestione la Generali conserve, che produce in città il tonno As do Mar, ma anche in questo caso si era concluso tutto con un nulla di fatto. Infine il progetto dell’ecodistretto del riciclo pensato dalla giunta guidata da Settimo Nizzi, pure questo però clamorosamente naufragato perché considerato troppo pesante per le casse comunali. Il mattatoio della zona industriale – costruito e mai entrato in funzione – continua così a occupare un posto di rilievo nella lista delle opere incompiute della città, in compagnia, tra le altre, dell’ostello della gioventù.

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