Arzachena, dietro la spiaggia di Tanca Manna una maxi perdita d’acqua potabile
La condotta idrica si è rotta un mese fa ed è stato messo un “tappo”. Lo sversamento ha allagato la laguna a ridosso del litorale
Arzachena. La madre di tutte le perdite idriche si trova a Tanca Manna, Cannigione. È lì da più di un mese, indisturbata, come se disperdere mille litri d’acqua al minuto (più o meno) non interessi a nessuno. Invece al giorno d’oggi – con la gravissima emergenza idrica che costringe in ginocchio aziende e interi territori – dovrebbe essere un reato da sanzionare severamente. Da qualche giorno la “fontana” di Tanca Manna è additata su tutti i social come esempio di sperpero di risorse preziose per la comunità. Protestano i residenti e si lamentano anche i turisti in vacanza a Cannigione e Arzachena. Non solo, l’acqua potabile che fuoriesce copiosa dalla condotta idrica rotta confluisce in un piccolo stagno a ridosso della spiaggia. Una zona umida e come tale riserva protetta in quanto habitat naturale di specie animali e vegetali strette in un concentrato di biodiversità. Ora il livello dell’acqua in un mese è salito pericolosamente e il piccolo stagno è diventato metà laguna e metà palude, con l’acqua che inizia ad allagare anche la strada di accesso alla spiaggia. Inoltre, l’acqua che fuoriesce dalla condotta è trattata per essere immessa nella rete, quindi in qualche maniera “inquinante”.
La conseguenza è la rottura del delicato equilibrio naturale della zona umida, così inevitabilmente sono spariti gli uccelli e la vegetazione rischia di marcire. Insomma, dallo spreco in un mese si è passati al disastro ambientale senza soluzione di continuità. La rottura della condotta idrica di Abbanoa risale a circa un mese fa: un guasto – come riportano le cronache di quel periodo – alla vecchia rete che porta acqua potabile a La Maddalena. A suo tempo erano anche intervenuti gli operai e tecnici del gestore della rete idrica per tamponare la perdita con un vero e propri “tappo”, una soluzione evidentemente provvisoria ma che comunque almeno evitava di interrompere il flusso di acqua potabile a La Maddalena. Come spesso succede nel governo della cosa pubblica, la provvisorietà è un concetto molto elastico, così da allora non è successo più niente e il “tappo” provvisorio è rimasto lì al suo posto. Ancora oggi. Il risultato è davanti agli occhi di tutti e, cronometro alla mano, si può stimare che ogni 6 secondi fuoriescano 100 litri d’acqua potabile che vanno a finire nel nulla dello stagno di Tanca Manna. Quindi un migliaio di litri ogni minuto e milioni di litri in più di un mese. Praticamente, il fabbisogno idrico di un paio di paesi della Baronia. Giusto per ritornare all’attualità di queste giornate di emergenza. È di domenica scorsa, due giorni fa, l’ennesimo appello alle istituzioni e agli enti preposti al governo dell’acqua in Sardegna. A lanciarlo è Mario Sotgiu Dessole, ideatore e curatore del museo più piccolo del mondo, ad Arzachena: un video social con le immagini del disastro. Come dire, chi può faccia qualcosa.