La Nuova Sardegna

Olbia

Pensionati raggirati

Olbia, dilaga la truffa del finto incidente: «Sua figlia ha investito un bambino»

di Tiziana Simula

	Gli anziani sono il bersaglio preferito dei truffatori 
Gli anziani sono il bersaglio preferito dei truffatori 

Anziani nel mirino di sedicenti carabinieri e avvocati: «Ci deve dare 4mila e 200 euro»

29 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Olbia «Pronto, sono il maresciallo dei carabinieri Marco De Stefano, sua figlia ha investito un bambino...». La “truffa del finto incidente” comincia così. Gettando nel panico le persone anziane che rispondono al telefono, vittime fragili e, pertanto, predilette dei raggiri. È successo anche in questi giorni, in città, a una donna di 77 anni e solo grazie all’intervento dell’altra figlia che si è precipitata a casa e ha chiamato i carabinieri – quelli veri – è stata sventata la truffa. Alla pensionata, il fantomatico maresciallo e un altrettanto fantomatico legale, l’avvocato Domenico Primo, avevano chiesto di pagare 4mila 200 euro per evitare che la presunta investitrice (ovviamente ignara di tutto) venisse denunciata dalla famiglia del bambino, togliendola, quindi, dai guai. In realtà, non c’era stato nessun incidente stradale. Tutto falso. Tranne il tentativo di truffa, quello sì, tremendamente vero. Talmente vero e attuale che nella stessa giornata i carabinieri del reparto territoriale di Olbia hanno ricevuto la denuncia anche di un’altra anziana a cui avevano cercato di spillare i soldi mettendo in atto la stessa strategia.

Purtroppo, nell’ultimo periodo, nonostante gli appelli per mettere in guardia i cittadini, qualche raggiro è riuscito, e i truffatori sono riusciti a farsi consegnare contanti e perfino preziosi. Il fenomeno dilaga destando forte preoccupazione nelle famiglie olbiesi, soprattutto in quelle dove sono presenti genitori anziani. Le denunce alle forze dell’ordine sono in aumento. Ad agire in città sono in due. Uno si spaccia per carabiniere, l’altro per avvocato. Così è stato anche due giorni fa. Dopo aver dato la notizia di quanto accaduto alla figlia, il maresciallo ha “rassicurato” la 77enne in lacrime e sotto choc dicendole, in sostanza, che tutto si sarebbe risolto, pagando. «Sua figlia ha già trovato un legale – ha detto – ed è stato trovato un accordo con l’avvocato del bambino investito per evitare la denuncia: servono 4mila 200 euro. Tra un po’ la chiamerà l’avvocato». Detto fatto. Neanche il tempo di finire la frase, ed ecco che squilla il cellulare. L’uomo al telefono si presenta come l’avvocato Domenico Primo. Il quale, addirittura, indica al nipote minorenne della 77enne la via in cui sarebbe dovuto andare per portare i soldi che la nonna aveva in casa. In altri episodi denunciati, i due truffatori si sono addirittura presentati di persona direttamente nella casa degli anziani.

In linea di massima il modus operandi dei malfattori, è sempre lo stesso: viene studiata la vittima designata e acquisite informazioni per essere più credibili. Quindi scatta la telefonata in cui l’interlocutore si finge un operatore delle forze dell’ordine e comunica all’anziana madre di turno che il figlio o la figlia ha causato un brutto incidente e che presto verrà denunciato o arrestato se nessuno riuscirà a racimolare abbastanza soldi e preziosi per risarcire nell’immediato la vittima del finto incidente. A quel punto, mentre ancora la telefonata è in corso, entra in scena il complice. Che si presenta in casa, oppure, chiama a un altro numero di telefono che “il maresciallo” si è fatto dare nel frattempo dalla vittima della truffa: l’avvocato rappresenterebbe, in alcuni casi, gli interessi dell’investitore, in altri, quelli della persona o della famiglia coinvolta nell’incidente. Racimolato tutto il possibile – quando ci riescono – i truffatori spariscono per passare alla nuova vittima. È fondamentale sapere che nessun appartenente alle forze dell’ordine chiederebbe mai soldi o preziosi ad un cittadino, né per risolvere un contenzioso, né per nessun altro motivo.

In Primo Piano
L’evento

Palio di Siena: vince l’Onda con Carlo Sanna “Brigante”, secondo Tittia

Le nostre iniziative