Olbia, atti sessuali in cambio di regali: inchiesta chiusa per un 76enne
È accusato di tentata prostituzione minorile e corruzione di minorenne, presunte vittime due fratelli di 13 e 15 anni a cui avrebbe offerto soldi, colazioni e sigarette
Olbia Quei ragazzini, due fratelli adolescenti, lui li conosceva bene. Scambiavano spesso quattro chiacchiere insieme quando si incontravano, e più di una volta gli aveva offerto la colazione al bar e regalato pacchetti di sigarette. Una conoscenza che si sarebbe spinta sempre più in là, con l’obiettivo preciso di carpire la loro fiducia anche attraverso quei piccoli regali, così da poterli invitare a casa sua e convincerli a compiere atti sessuali in cambio di denaro. È questa la ricostruzione fatta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari nell’inchiesta che si è da poco conclusa e che vede sotto accusa un uomo di 76 anni. Un impianto accusatorio pesante: il pensionato è indagato per tentata prostituzione minorile e per corruzione di minorenne, per aver mostrato loro materiale pornografico con l’intento di indurli a compiere atti sessuali.
Presunte vittime, due fratelli che all’epoca dei fatti avevano 13 e 15 anni. Teatro della vicenda finita sotto la lente della Dda di Cagliari, competente per quei reati, un paese della Gallura. Le indagini avevano preso il via in seguito alla denuncia presentata alla caserma dei carabinieri dai genitori dei ragazzini. Avevano visto turbati i loro figli. E alla fine i due adolescenti si erano confidati con loro. Era scattata l’attività investigativa, sfociata anche in una perquisizione domiciliare alla ricerca di materiale pornografico. Ma nella casa dell’uomo non è stato trovato nessun riscontro. Il pensionato, difeso dagli avvocati Giovanni Cossu e Giuseppe Bonomo del foro di Tempio, nega le accuse.
I fatti contestati dal pubblico ministero Ginevra Grilletti sono avvenuti nell’estate di due anni fa. Stando alle accuse, il 76enne avrebbe carpito la fiducia dei due fratelli facendo loro dei piccoli regali: gli offriva la colazione, gli regalava piccole somme di denaro, 5, 10 euro, e pacchetti di sigarette. Così giorno dopo giorno, si sarebbe instaurato tra loro un rapporto di amicizia e fiducia. Tanto che, in due occasioni, i ragazzi – la prima volta solo uno di loro, la seconda volta, insieme – erano stati invitati nella sua abitazione. Lì, stando alle accuse, il pensionato avrebbe cercato di convincerli a compiere atti sessuali in cambio di mille euro, mostrando loro banconote da 50 e 100 euro. Cosa non avvenuta perché i ragazzi si erano rifiutati, allontanandosi dall’abitazione. Ma il pubblico ministero lo accusa anche di aver mostrato un video dai contenuti pornografici per indurli, appunto, a compiere gli atti sessuali.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri, i quali hanno eseguito la perquisizione domiciliare alla ricerca del video o altro materiale pornografico, ma gli investigatori non hanno trovato niente. I due adolescenti sono stati sentiti in incidente probatorio nel tribunale di Tempio, con tutte le cautele del caso. Hanno risposto alle domande del pubblico ministero e del gip Caterina Interlandi, e anche a quelle di difensori dell’indagato. I ragazzi hanno confermato di aver ricevuto dall’uomo periodicamente dei piccoli regali, ma di non aver mai ricevuto proposte a sfondo sessuale in cambio di mille euro. Hanno confermato di essere andati a casa sua, ma non di essere stati costretti a soddisfare le sue richieste. I difensori ritengono di aver scardinato in parte le accuse e si dicono moderatamente ottimisti per gli sviluppi della vicenda giudiziaria.