La Nuova Sardegna

Olbia

Il processo

Sfratto e botte a Portisco, imputati i proprietari di casa e una troupe tv

di Tiziana Simula
Sfratto e botte a Portisco, imputati i proprietari di casa e una troupe tv

“Fuori dal coro” finisce in tribunale. L’accusa: lesioni, violenza e violazione di domicilio

04 luglio 2024
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Olbia Si è aperto ieri, giovedì 4 luglio, il processo nei confronti di una troupe televisiva della trasmissione “Fuori dal coro” in onda su Rete 4 e dei proprietari di un’abitazione a Portisco, in via Milmeggiu, accusati di aver fatto un’irruzione nell’alloggio occupato da una famiglia che aveva un procedimento di sfratto in corso. Uno “sfratto fai da te” finito nel peggiore dei modi: era stata sfondata la porta di casa e una delle tre persone che occupavano l’appartamento, una donna, era stata colpita con un pugno in faccia.

Imputati con le accuse di violazione di domicilio, violenza privata e lesioni personali, Vito Renzo Matarrese e Daniele Matarrese, proprietari dell’immobile, difesi dall’avvocata Oriana Erittu, la giornalista Costanza Tosi, di Cologno Monzese, difesa dall’avvocato Salvatore Pino, il cameraman Gian Luigi Deidda, di Cagliari, assistito dall’avvocato Fabio Basile, e gli addetti alla sicurezza Daniel Josè Loiacono di Sorso e Antonio Saba di Cagliari, difesi rispettivamente dagli avvocati Simona Cauli e Antonio Meloni. A causa della mancata notifica del decreto di citazione diretta a giudizio a due imputati, l’udienza è stata rinviata al 7 novembre.

La vicenda sin dal primo momento aveva fatto discutere a lungo. Secondo le accuse, i proprietari dell’immobile avevano chiesto l’intervento della troupe televisiva, con al seguito la sicurezza, per fare un servizio sull’occupazione abusiva della casa da parte di Adelbaset Laaraj e della sua famiglia. Avevano bussato alla porta chiedendo di poter entrare per intervistarli, e al loro rifiuto di rispondere alle domande, e dopo che la giornalista continuava ad insistere ed era stata allontanata con uno spintone, la situazione era degenerata: era stato sfondato il portone d’ingresso e la moglie del capofamiglia era stata colpita con diversi pugni in faccia ed era stata aggredita anche sua madre. Questa la ricostruzione dei fatti da parte del pm, documentata anche dai filmati acquisiti dalle forze dell’ordine. Adelbaset Laaraj e la sua famiglia si costituiranno parte civile con gli avvocati Abele e Pietro Cherchi.

I proprietari della casa respingono le accuse: precisano che dormivano al piano superiore che era stato liberato e di non aver organizzato loro la “spedizione punitiva”, né di aver chiesto l’intervento della televisione. Respinge le accuse anche l’operatore tv. «Sono fiducioso che la posizione di Gian Luigi Deidda sarà chiarita in sede processuale», dice l’avvocato Basile.

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