Tribunale
Olbia, barca incendiata: il giudice rimette in libertà i due arrestati
La decisione del giudice del tribunale di Tempio nell’udienza di convalida dell’arresto
12 luglio 2024
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Olb ia. Sono stati rimessi in libertà Giovanni Ruggero e Peppino Dessena, di Olbia, arrestati dalla polizia e messi agli arresti domiciliari perché ritenuti responsabili di aver appiccato un incendio a un chiattino ormeggiato nel tratto di mare di fronte alle case popolari della Sacra Famiglia. Ruggero è anche accusato di aver minacciato il proprietario della barca e di aver tentato di sferrargli un pugno. I due arrestati, difesi dall’avvocato Luca Tamponi, avevano risposto alle domande del gip Alessandro Cossu, difendendosi, e dando la loro versione dei fatti. Avevano negato di essere stati loro ad aver dato fuoco alla barca di Paolino Maludrottu, il pescatore proprietario del chiattino. Il fatto è successo intorno alle 6 del mattino di martedì scorso. I due amici erano stati fermati mentre transitavano in sella a una moto, nella zona di via Imperia. Oggi, 12 luglio, il gip Alessandro Cossu, a scioglimento della riserva assunta al termine dell’udienza di convalida, non ha convalidato l’arresto e ha ordinato l’immediata liberazione dagli arresti domiciliari di Giovanni Ruggero e Peppino Dessena.