Boom sui social per don Michele Vincis: «La mia laurea è al servizio di Padru»
Il parroco, fresco di titolo da 110 e lode è già tornato al lavoro nella sua comunità: «Sono felice di portare il Vangelo, la Buona Notizia, con strumenti e modalità nuove»
Padru Neanche il tempo di festeggiare il 110 e lode che don Michele Vincis si è rimesso subito al lavoro. Fresco di laurea in Scienze agro-zootecniche, il giovane parroco di Padru è già intento a fare visita agli malati e distribuire la comunione. La sua storia, raccontata dalla Nuova Sardegna, ha suscitato una valanga di affetto per il sacerdote. In migliaia, infatti, si sono riversati sui social per intasare le bacheche a colpi di click: like, cuoricini, condivisioni. E siccome le via del web sono infinite quasi quanto quelle del Signore, nel giro di poche ore il parroco è diventato più famoso di una star.
Notorietà improvvisa
E lui come l’ha presa questa notorietà improvvisa? «Anziché riposarmi – racconta don Michele – mi hanno insegnato a fare ogni giorno il mio dovere. Con sincerità non mi aspettavo una risonanza così ampia, non credo di aver fatto nulla di particolare: certo un prete che si laurea in Agraria potrebbe sembrare una cosa particolare». «Nel 2020, in pieno Covid e con chiusure e restrizioni anche per la Chiesa – continua – ho pensato che il tempo andasse comunque valorizzato e allora mi son detto: “Cosa mi piace fare? Studiare!”».
La scelta di Agraria
Don Michele racconta poi come è nata la scelta dell’indirizzo in Scienze agro-zootecniche, quella che una volta era detta semplicemente Agraria. «Quando circa otto anni fa il vescovo Corrado Melis mi invitò a Padru, tra le tante bellezze di questa comunità rimasi positivamente colpito dal lavoro e della passione delle tante aziende agricole e agrituristiche di questo territorio, tanto da voler studiare e approfondire queste tematiche». In questo modo don Michelino – come bonariamente lo chiamano in paese – si è calato nella realtà del suo gregge di anime. Per lui lo studio rappresenta una ricchezza per sé stesso e per la gente che gli viene affidata ogni giorno.
Per amore della comunità
«Molti – prosegue il parroco – pensano che un titolo di studio debba essere conseguito per fare uno specifico lavoro. Per me, invece, che sono prete, questa laurea diventa un servizio, un’ulteriore possibilità di curare relazioni anche col mondo agropastorale della mia comunità, gratis et amori Dei, senza aspettarsi nulla in cambio se non la gioia di portare il Vangelo, la Buona Notizia, con strumenti e modalità nuove». «Per noi preti – conclude – oggigiorno è troppo importante, aldilà di un titolo, essere preparati a 360 gradi, aggiornati, rimanere sul pezzo delle questioni attuali e saper dialogare con tutti».
Ora, con la laurea a pieni voti e lode in saccoccia, il parroco ha un piccolo desiderio: che i giovani della sua comunità possano trovare questa testimonianza come un amore verso la conoscenza e il sapere, davanti a una società impegnata a ricercare velocemente potere, soldi e gloria, a discapito della cultura sempre più snobbata e messa da parte.