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La Maddalena, il Parco è allo sbando: «Il ministero si muova»

La Maddalena, il Parco è allo sbando: «Il ministero si muova»

Il grido di allarme del direttore Giulio Plastina: «Senza una guida, l’ente rischia di morire»

22 luglio 2024
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La Maddalena. Il Parco nazionale di La Maddalena è sempre più allo sbando. Dal 7 giugno del 2023 l’ente non ha presidente e consiglio direttivo e l’unico rimasto è il direttore Giulio Plastina. Ed è proprio lui, dopo lo stato di agitazione dei dipendenti proclamato dai sindacati nei giorni scorsi, a lanciare un grido di allarme.

Ha persino minacciato di dimettersi, ma è chiaro che la sua è una provocazione. «L’obiettivo è far muovere la politica – dice –. Non è possibile che ancora oggi il Ministero dell’Ambiente non abbia provveduto a nominare la nuova guida. Il silenzio è assordante, non arriva neanche un piccolo segnale e sembra che si voglia fare di tutto per far morire l’ente. Sì, perché si rischia di rimanere senza bilancio 2024, che è lo strumento di pianificazione più importante e che garantisce certezze per il futuro. Grazie al bilancio del 2023, piuttosto cospicuo, sono riuscito a indire gare biennali partecipando a programmi internazionali per non far perdere all’ente importanti occasioni. In questo modo sono stati anche garantiti la presenza di guide ambientali sulle spiagge e diversi servizi a mare. Ma non può bastare. Io sono stato nominato direttore nel settembre 2022 e da quel momento il consiglio di amministrazione è rimasto in carica per altri nove mesi. Poi, scaduto il mandato, tutti via. Ora basta, però, si deve trovare una soluzione: se non si nomina un presidente, allora si pensi a un commissario per andare avanti. Stiamo soffrendo – continua Plastina – dell’assoluta mancanza di controlli. Gli otto agenti del corpo forestale che avrebbero dovuto occuparsene sono relegati in caserma perché hanno i certificati scaduti e noi, nel rispetto della legge, non possiamo fare vigilanza. La guardia costiera, dal suo canto, fa tutto ciò che può ma ovviamente le priorità sono i soccorsi e in questo periodo le emergenze non mancano. No, non riesco proprio a capire: il Ministero deve prendere una decisione perché in questo modo si sta facendo un grave danno all’ambiente, all’arcipelago e a tutto il territorio».

Il personale ha resistito ma ora non ce la fa più. E così Cgil, Cisl, Uil Pa e Usb, unitamente alla Rsu, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dell’ente parco nazionale di La Maddalena «che vivono forte disagio e malcontento e palesano elementi di criticità e disfunzioni. La causa è proprio la persistente mancata nomina da parte del ministero degli organi di indirizzo politico-amministrativo di cui l’ente è privo ormai da oltre un anno. La posizione irresponsabile assunta dal Ministero ha portato alla mancata approvazione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione, all’interno del quale sono contenuti tra gli altri il Piano del fabbisogno di personale, della Performance e per il lavoro agile. Non è stato inoltre approvato il bilancio di previsione del 2024 e nemmeno la relazione sulla Performance 2022 e 2023 con la conseguente sospensione del relativo salario accessorio. Siamo pronti a tutto – hanno chiuso insieme i sindacati –. E non escludiamo di ricorrere anche allo sciopero». (s.p.)

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