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Pedopornografia

Olbia, filma atti sessuali con il figlio: indagate altre tre persone

di Tiziana Simula
Olbia, filma atti sessuali con il figlio: indagate altre tre persone

Si allarga l’inchiesta dopo l’arresto di un 42enne. Anche un altro bambino presunta vittima di foto e riprese video

22 luglio 2024
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Olbia. Tre mesi fa, era finito in carcere con un’accusa pesantissima: aver costretto suo figlio di otto anni a subire atti sessuali, momenti che il padre avrebbe fotografato e filmato, condividendo, poi, quelle immagini con altri uomini. Accuse che l’uomo, 42 anni, aveva negato nelle spontanee dichiarazioni rese al giudice per le indagini preliminari nell’udienza di convalida del fermo. Ma l’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari (competente per i reati di pedopornografia) si è allargata, e nel registro degli indagati sono state iscritte altre tre persone che, secondo il sostituto procuratore distrettuale della Repubblica, Gilberto Ganassi, sarebbero coinvolte nella vicenda, in concorso col 42enne. Ci sarebbe anche un’altra presunta vittima degli abusi sessuali, un altro minore che conosceva l’uomo.

Ci sono, dunque, ulteriori e pesantissimi sviluppi nell’inchiesta partita nel marzo scorso in un piccolo comune della Gallura, e condotta dai carabinieri di Tempio, coordinati dalla Procura gallurese. Indagini molto delicate, coperte dal più assoluto riserbo. La Procura distrettuale di Cagliari ha richiesto l’incidente probatorio sugli accertamenti informatici e telematici in corso sui cellulari e sui vari dispositivi elettronici sequestrati ai quattro indagati, un’attività importante per cristallizzare la prova. È probabile, quindi, che dall’analisi dei contenuti delle memorie dei dispositivi siano emersi elementi e riscontri all’ipotesi accusatoria.

L’inchiesta era scattata tre mesi fa, in seguito alla denuncia presentata dall’ex moglie del 42enne, dopo che suo figlio si era confidato con lei. A fine marzo, i carabinieri avevano perquisito l’abitazione dell’uomo e sequestrato cellulari, computer e vari dispositivi elettronici. Sequestro volto a verificare l’eventuale presenza nelle apparecchiature informatiche di immagini e video a contenuto pedopornografico. Qualche settimana dopo, era stato arrestato su richiesta della Procura distrettuale di Cagliari e si trova tuttora in carcere. È accusato di pornografia minorile aggravata e violenza sessuale aggravata ai danni del figlio: avrebbe realizzato foto e video del bambino mentre lo costringeva a subire atti sessuali, immagini e materiale pedopornografico che avrebbe condiviso con altre persone. È accusato anche di pornografia minorile ai danni dell’altro minore.

Partendo dal contenuto delle memorie di telefoni e computer sequestrati all’uomo, gli investigatori sono risaliti alle altre persone che, secondo la Procura distrettuale, sarebbero coinvolte nella vicenda per aver ricevuto le immagini del bambino. Sono indagate in concorso col 42enne. L’uomo è difeso dall’avvocato Alberto Filippini, del Foro di Cagliari. Uno dei tre nuovi indagati è assistito dall’avvocato Giampaolo Murrighile. Il bambino di 8 anni e sua madre sono assistiti dall’avvocato Monica Liguori. Il legale, in sede civile, aveva già ottenuto il divieto per l’indagato di avvicinarsi al figlio.

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