Porto Rotondo, polemica sui nuovi metri cubi: «Il borgo non sarà stravolto»
L’assessore Bastianino Monni difende il piano. Critiche dal Partito democratico
Olbia. Il mattone è argomento sensibile e l’assessore Bastianino Monni lo sa molto bene. «Ho ricevuto diverse telefonate da consorziati preoccupati. Ma non ci sarà nessuno stravolgimento, nessuna violenza architettonica» assicura l’assessore all’Urbanistica in consiglio comunale. Poi arriva il turno del Pd, che chiede addirittura di ritirare la delibera e bloccare tutto il progetto. Il completamento del piano particolareggiato di Porto Rotondo, alla fine approvato a maggioranza, continua insomma a far discutere. In poche parole nel borgo fondato 60 anni fa accadrà questo: 20mila metri cubi diventeranno cemento e mattoni e, allo stesso tempo, il Comune potrà acquisire dai privati diverse aree standard per realizzare parcheggi e servizi vari. I privati, inoltre, dovranno dare gambe a un piano di mitigazione del rischio idrogeologico. Per quanto riguarda i metri cubi, si tratta di volumetrie previste ma mai sfruttate: sorgeranno nuovi complessi abitativi e potrà essere sopraelevato un hotel. I progetti si concentrerebbero nella zona alle spalle del teatro Ceroli, ma anche in via Del Molo, di fronte alla passeggiata del porto, in via Belli e in via Della Marina. A presentare il piano sono stati l’imprenditore Robert Buonomo e le ditte Prn, Bfs, Eledia e Marina di Porto Rotondo.
Le rassicurazioni. L’assessore all’Urbanistica è sicuro: il borgo non sarà snaturato. «Diamo chiarezza urbanistica dopo 37 anni – dice Bastianino Monni –. Sono rimaste aree che possono essere inglobate nel patrimonio comunale e altre che continuano ad avere cubatura residua». Monni parla di tre direttrici: tutela ambientale, mitigazione del rischio idrogeologico e nuovi servizi, a cominciare dai parcheggi e dalle nuove pedonalizzazioni. «Stiamo iniziando un iter e la proposta sarà soggetta a tutte le verifiche e osservazioni – prosegue –. E i lavori che riqualificheranno e miglioreranno la realtà oggi confusionaria di Porto Rotondo saranno realizzati prima di qualsiasi intervento edificatorio». E poi ancora: «Il borgo è un fiore all’occhiello. È giusto assegnare ai proprietari le cubature residue, ma in armonia con l’ambiente ed effettuando una lunga serie di migliorie e di servizi».
Le critiche. Il Pd non è per nulla convinto. Il consigliere Gianluca Corda critica innanzitutto il metodo adottato in commissione: «Non abbiamo avuto la possibilità né il tempo di esaminare gli atti». Poi: «Non stiamo semplicemente avviando un percorso, ma stravolgendo il piano di Porto Rotondo con una ulteriore variante che assegna migliaia di metri cubi a pochi privati. Alla logica della deroga preferiamo una pianificazione certa e con regole uguali per tutti attraverso il Puc, di cui abbiamo letto e sentito parlare tante volte. Perché allora non si interviene allo stesso modo per le zone B di Olbia ma ci si concentra solo su Porto Rotondo?». L’intervento di Corda è stato interrotto dallo stesso Monni, che alla fine ha esclamato: «Il nulla!». Il consigliere Pd ha ribattuto: «Lei mi offende». L’assessore, contattato, ha poi spiegato: «Mi riferivo all’intervento e non alla persona, che tra l’altro stimo». Critico con la giunta anche Rino Piccinnu: «Se aggiungiamo 20mila metri cubi non facciamo un bel servizio a Porto Rotondo». Poi Ivana Russu: «Ritirate questa delibera e attendiamo il Puc. Dobbiamo dare servizi per cittadini e fruitori di Porto Rotondo, non di nuove cubature. Questo è un atto specifico per una determinata zona».
Il sindaco. Infine è intervenuto Settimo Nizzi: «È un atto di giustizia nei confronti del Comune e degli olbiesi. Senza questa programmazione urbanistica, i privati potrebbero costruire molto di più. Hanno diritto a realizzare la cubatura rilasciata dal Consiglio nel 1987. Con questo atto, sulla base di un accordo, il Comune può inoltre acquisire le aree standard per i servizi».