Tavolara, l’altro volto dell’isola: lavori nella base militare Nato
Dieci anni di attesa per sistemare molo e piazzale danneggiati
Olbia. Potrebbe essere alle battute conclusive, dopo un’attesa di quasi 10 anni, la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) per il ripristino delle condizioni di sicurezza nella stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy dell'isola di Tavolara. Procedura particolarmente delicata per una delle 107 basi americane, o ufficialmente sotto le insegne Nato, presenti nel territorio italiano e a rischio sicurezza. Si parla in questo caso di interventi per il ripristino delle condizioni di salubrità e sicurezza della stazione Vlf (acronimo che sta per very low frequency) di Tavolara. Il maltempo, la terribile alluvione del novembre 2013 prima e le eccezionali piogge che con violenza localizzata e improvvisa si sono abbattute soprattutto nel 2014 su Olbia e la Gallura, avevano interessato anche la base Nato dell'isola. Soprattutto l’evento alluvionale del marzo 2015 sull’isola di Tavolara aveva determinato ingenti danni all’area portuale di competenza della Marina militare italiana, in località “Spalmatore di fuori”.
L’evento aveva determinato la parziale distruzione della barriera frangiflutti, realizzata a protezione di Cala di Ponente, e la degradazione della pavimentazione in cemento armato del piazzale ovest. Il genio militare della Marina di Cagliari ha fatto pervenire le risposte alla richiesta di integrazioni del Mase (ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica), prevedendo una serie di prescrizioni: la creazione di un’area di stoccaggio provvisoria per il materiale lapideo di piccola pezzatura; l’individuazione sia dello specchio acqueo minimo esterno, per garantire l’operatività in sicurezza dei mezzi marittimi impegnati nelle operazioni di rifiorimento e risagomatura, sia di quello interno destinato ad ospitare l’imbarcazione appoggio, che viene utilizzata per i rilievi in corso d’opera e la conseguente verifica dei lavori realizzati; con l’indicazione delle piste provvisorie e delle relative zone di evoluzione dei mezzi terrestri che dovranno accedere in prossimità della radice della diga foranea.
L’importanza su un sito così sensibile del ripristino delle condizioni di sicurezza non ha di certo accelerato l’iter autorizzativo degli interventi, che adesso sembrano essere arrivati a una fase decisiva. Già prima dell’evento del 2015, il piazzale versava in una condizione di erosione e dilavamento dovuto alle frequenti mareggiate causate, molto probabilmente, da un dimensionamento non adeguato e aI recenti cambiamenti climatici, aggravati dall’inadeguatezza infrastrutturale della barriera frangiflutti che si trova davanti al piazzale ovest. Questo piazzale, che si trova vicino al molo, viene utilizzato dalla Marina militare come area di rimessaggio, parcheggio e ancora funzioni operative di carico e scarico. Non un luogo qualsiasi, dal momento che si tratta di uno dei più importanti centri di comunicazione per i sommergibili nucleari che navigano nel Mediterraneo.
Le condizioni di sicurezza dell’infrastruttura erano a rischio e da qui l'urgenza della pubblicazione del bando per procedere alle operazioni richieste. I lavori sono di competenza della Marina militare e il bando era stato pubblicato sul sito Internet della direzione del Genio militare per la Marina di Cagliari, con varie opere a valere sul complessivo bando per "Progettazione di fattibilità tecnica ed economica "Restoration of health and safety conditions to operate the station - Stazione Vlf - Isola di Tavolara”.