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Olbia

Terra di centenari

Ad Arzachena si vive più a lungo: anche la Gallura verso le Blue zone

di Giandomenico Mele
Ad Arzachena si vive più a lungo: anche la Gallura verso le Blue zone

Natura, buon cibo e relazioni familiari, così cambia la geografia della longevità

06 settembre 2024
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Arzachena La Gallura e Arzachena terre di centenari. La morfologia delle “Blue Zone”, le aree della longevità, cambia e trova nuovi dati scientifici che avvalorano lo spostamento dei confini geografici. E se l’Ogliastra resta un punto di riferimento, Arzachena e la Gallura potrebbero entrare a pieno titolo, nel giro di pochi mesi, nel novero delle terre dei centenari conosciute in tutto il mondo.

Un orizzonte scientifico, collegato con il benessere e la qualità della vita, rivelato dagli studi recenti di Gianni Pes, studioso dell’Università di Sassari, padre delle “zone blu”, colui che con le sue ricerche ha contribuito a mettere la Sardegna tra le regioni del mondo terre dei centenari e dove si vive più a lungo, insieme, tra le altre, con Giappone e Costa Rica.

Un’importante svolta scientifica emersa durante il Longevity Fest, ospitato a Porto Cervo e organizzato dal Consorzio Costa Smeralda. «I dati su Arzachena mostrano una spiccata tendenza alla longevità, è venuto il momento di condurre studi specifici sulla Gallura – ha spiegato il professor Pes –. Noi studiosi spesso ci innamoriamo delle nostre teorie e 20 anni fa ricollegammo il fenomeno dei centenari a determinate zone montuose della Sardegna. Pensavamo che il fenomeno e, conseguentemente, l’individuazione delle “Zone Blu” fossero localizzati e stabili nel tempo; invece, le aree longeve cambiano e in Sardegna possiamo notare che si sta verificando lo spostamento della geografia della longevità, con la presenza di nuove realtà. Arzachena è la più importante».

Da qui la volontà di esplorare un nuovo percorso di studi, che durerà qualche mese. «Arzachena ha mostrato una longevità in qualche modo inattesa, partiremo ricostruendo la struttura demografica e la traiettoria di vita, per catalogare le persone arrivate a un’età compresa tra gli 80 e i 90 anni, perché i centenari sono solo la punta di una piramide demografica straordinaria» ha chiarito Gianni Pes a margine della proiezione del documentario “Arzachentos” del regista Pietro Mereu.

Un punto di partenza per uno studio scientifico che renda merito allo sforzo di valorizzare questo grande patrimonio umano e ambientale. «Il Longevity Fest rappresenta un’occasione preziosa per valorizzare l’eccellenza del territorio sardo, dove storia, natura e tradizioni si intrecciano in un contesto unico – ha sottolineato Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda e Ceo di Smeralda Holding –. La nostra destinazione, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua antica tradizione, offre quella simbiosi autentica e armoniosa con la natura che ci consente di offrire una qualità della vita sempre più elevata ai nostri ospiti».

Il Comune di Arzachena sarà protagonista del supporto a una ricerca demografica che potrebbe aprire scenari affascinanti intorno alla propensione alla longevità nel suo territorio. «Il contatto con la natura, il buon cibo, le relazioni familiari, i rapporti all’interno della comunità, il rispetto delle tradizioni popolari sono fattori determinanti per godere di un’alta qualità della vita e che, molto probabilmente, possono incidere anche sulla longevità – ha confermato Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena –. La Sardegna è la destinazione ideale, dove questi elementi sono considerati ancora dei valori identitari e di cui tutti noi dobbiamo farci custodi». Gli studi dell’equipe del professor Pes e il Comune di Arzachena attiveranno presto i primi contatti per un supporto verso una ricerca scientifica che potrebbe spalancare le porte a una nuova terra di longevità.

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