La Nuova Sardegna

Olbia

A Poltu Cuadu

Olbia, l’ex alberghiero cade a pezzi: il Comune chiama la Regione

di Dario Budroni

	L'ex alberghiero di via Macerata (foto di Vanna Sanna)
L'ex alberghiero di via Macerata (foto di Vanna Sanna)

Il sindaco Nizzi scrive alla governatrice Todde per la ristrutturazione dello stabile. Sul piatto 10 milioni di euro

22 settembre 2024
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Olbia. Il quartiere di Poltu Cuadu comincia ora a mostrare il suo nuovo volto. Piste ciclabili di asfalto rosso, un parco che nasce lungo la costa, campi da gioco e aree verdi attorno alla chiesa e al Community hub. Ma poi resta lui: un malandato ecomostro dalle sfumature marroni che si specchia sull’angolo di mare più frequentato dai fenicotteri rosa. L’ex alberghiero di via Macerata è un enorme e inutile palazzone che, in tempi più moderni, non avrebbe mai potuto vedere la luce. Ma ormai c’è e bisogna farci i conti. Soprattutto adesso che è diventato un edificio in gran parte inagibile e circondato dalle transenne, visto che da anni perde anche ferri e calcinacci. Difficile trovare una soluzione, anche perché la situazione è come al solito un po’ ingarbugliata. L’ex alberghiero, tirato nella metà degli anni Settanta, nonostante diversi tentativi di acquisizione da parte del Comune risulta ancora della Regione. La giunta regionale guidata da Christian Solinas, lo scorso dicembre, aveva però stanziato attraverso una delibera 10 milioni di euro proprio per la completa ristrutturazione dell’immobile. L’idea è quella di realizzare un polo amministrativo a supporto delle sedi periferiche degli uffici regionali. Così il sindaco Settimo Nizzi ha da poco scritto alla nuova governatrice Alessandra Todde, per capire a che punto si trova l’iter e sollecitare un po’ la chiusura della partita. «Quella struttura dovrà essere rimessa in piedi, stiamo interloquendo con la Regione» assicura il sindaco.

L’ecomostro. Costruito ormai 50 anni fa, il palazzone di via Macerata avrebbe dovuto ospitare un istituto alberghiero, ma non se ne fece nulla. La mega struttura, nei decenni, ha così ospitato scuole, asili e soprattutto gli uffici comunali, poi trasferiti nella nuova sede municipale creata nell’ex Scolastico di corso Umberto. A Poltu Cuadu, fino a pochi anni fa, si riuniva anche il consiglio comunale. Poi lo stabile, sempre più decrepito, a parte qualche eccezione di non poco conto è stato pian piano abbandonato. Nell’ottobre del 2023, considerata la pericolosità dell’edificio, il sindaco Nizzi aveva firmato una ordinanza di messa in sicurezza dell’area attorno. Così sono comparse le transenne. Poi lo stanziamento di 185mila euro per dare una urgente sistemata alle parti più a rischio. Adesso si attende la mossa della Regione, proprietaria della struttura. Scartata l’idea della demolizione, si pensa di trasformare l’ex alberghiero in uffici. Regionali di sicuro, ma forse anche comunali. «L’importante è che si chiuda la partita e che si risolva la situazione» dice il sindaco Settimo Nizzi.

Vigili e Abbanoa. Il palazzo cade a pezzi, ma in una ala c’è ancora chi ci lavora. Una parte dell’ex alberghiero ospita infatti il comando della polizia locale, gli uffici di Abbanoa, associazioni di protezione civile e anche la nuova stazione del soccorso alpino. Urgente, insomma, trovare una nuova sistemazione anche per loro. Per quanto riguarda la polizia locale, Settimo Nizzi assicura: «Ci stiamo lavorando, ora l’idea è quella di trovare una struttura adeguata da prendere in affitto».

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