La Nuova Sardegna

Olbia

L’emergenza abitativa

Olbia, l’addio di Abdoullah alla città: «Non trovo casa, costretto ad andare via»

Olbia una veduta aerea della città
Olbia una veduta aerea della città

Il 54enne marocchino aveva lanciato un appello ad agosto. La scuola frequentata dal figlio di 9 anni ha organizzato una festa per salutarlo

04 ottobre 2024
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Olbia Nell’agosto scorso, aveva lanciato un appello: «Ho bisogno di una casa. Non mi servono soldi, l’affitto lo pago io. Una casa qualsiasi, anche malandata, con lavori da fare. Anche un rudere, non importa: a rimetterla a posto ci penso io, mi intendo di muratura. La cerco disperatamente da mesi: non la trovo. Presto io, mia moglie e mio figlio di 9 anni, non avremo più un tetto sulla testa. E saremo costretti a lasciare Olbia, interrompendo il percorso educativo e di integrazione di nostro figlio». Purtroppo Abdoullah e la sua famiglia hanno dovuto lasciare la città e andare a vivere a 50 chilometri. Erano sotto sfratto, e non sono riusciti a trovare un’altra casa.

Una storia emblematica, quella del 54enne, marocchino, da 18 anni a Olbia. Che mette in luce l’emergenza abitativa della città. Un disagio e un bisogno vissuto da centinaia di persone che si ritrovano a peregrinare per mesi da un’agenzia immobiliare all’altra, a fare il passa parola tra amici, a scrivere post su Facebook e a bussare anche alle porte del Comune, nel disperato tentativo di trovare una manciata di metri quadri a un costo tollerabile, dove vivere. Ieri, 3 ottobre,  è stato l’ultimo giorno di scuola per  suo figlio. Nella scuola elementare che ha frequentato con entusiasmo per anni, è stata organizzata una festa per salutarlo.  Compagnetti, insegnanti e genitori hanno abbracciato il piccolo in lacrime. (t.s.)

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