Pronto soccorso, allarme in Gallura: si rischia la chiusura
Da mercoledì 23 ottobre a Olbia potrebbe non esserci più un medico in servizio di notte
Olbia Dal fronte dell’emergenza pronto soccorso la Gallura lancia l’allarme: scadono i contratti dei medici “a gettone” e per gli ospedali di Olbia e Tempio si prospettano come un incubo aperture a singhiozzo o addirittura chiusure notturne. Rischia soprattutto il Giovanni Paolo II, perché da mercoledì 23 ottobre non ci sarà più alcun medico in servizio per gestire i codici maggiori durante la notte, in questo modo i pazienti gravi verrebbero centralizzati a Sassari o a Nuoro.
Dal vertice svolto lunedì 21 ottobre a Cagliari, all’assessorato regionale alla Sanità, presenti tutti i dirigenti dei servizi di pronto soccorso, trapelano poche luci e molte ombre. Di sicuro la direzione sanitaria, in attesa delle gare regionali per la gestione dei servizi, sta lavorando a una soluzione interna per scongiurare la chiusura e il trasferimento dei pazienti a Sassari o a Nuoro.
Intanto in Gallura tra i sindaci cresce la preoccupazione. «Ora è necessario profondere ogni sforzo e fare il possibile e persino l’impossibile per evitare quella che si può già definire una sciagura per il territorio – dice Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale dei Riformatori, all’opposizione -. Quello che viene presentato è un rischio che dobbiamo scongiurare immediatamente».