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Allarme a Olbia: «Cani e gatti maltrattati da bande di ragazzini»

Allarme a Olbia: «Cani e gatti maltrattati da bande di ragazzini»

Il racconto di Giuseppe Manca: «La mia gatta è stata ritrovata con evidenti segni di percosse. I casi sono numerosi»

22 ottobre 2024
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Olbia. «Maltrattamenti sugli animali, è il momento di dire basta». A lanciare l’allarme e a parlare di un «fenomeno sempre più preoccupante e dilagante in cui sono coinvolte bande di giovani che non sanno come passare il tempo» è Giuseppe Manca, dipendente delle Dogane di Olbia e dirigente di Confintesa.

«Sì, i casi di maltrattamento verso gli animali, in particolare d’affezione, purtroppo continuano a crescere. Amici a quattro zampe che, per chi li adotta, che diventano parte integrante della famiglia e addirittura, in molti casi, compagni di vita che leniscono il dolore della solitudine. Vorrei comunque prima partire dalla mia esperienza. Più di un mese fa la gatta della mia famiglia scomparve. Premetto, si tratta di una gatta abituata a rimanere a casa, senza mai allontanarsi dalla via dell’abitazione. Alla fine di ogni turno di lavoro, anche di notte, giravo nei vari quartieri per cercarla e nello stesso tempo iniziammo ad affiggere manifesti per tutta la città e a fare appelli di ricerca sui social. Quando stavamo per perdere le speranze, ricevemmo la chiamata tanto attesa: la nostra gatta era stata ritrovata ed era viva. Una brava persona, che ancora oggi ringraziamo di cuore, la riconobbe grazie agli appelli su Facebook. Senza addentrarmi troppo nei particolari, le varie indagini che si svolsero parallelamente alla scomparsa (e che ancora sono in corso) svelarono che “Abu” era stata presa da un gruppo di ragazzi che di certo non avevano buone intenzioni: la micia al momento del ritrovamento presentava evidenti segni percosse e anche un dente rotto. Si presume, considerati gli esiti, che dopo il rapimento sia riuscita a divincolarsi e a scappare».

«A noi è andata bene – continua Giuseppe Manca –, ma lo scenario che si presenta nella nostra città è a dir poco allarmante. Durante le ricerche intercorse dal rapimento al ritrovamento di Abu, ho avuto modo di raccogliere numerose testimonianze da parte di persone che lamentavano la scomparsa dei propri animali, soprattutto nella zona a nord di Olbia: cani, ma specialmente gatti, ritrovati morti (non investiti) in punti della città molto distanti dal luogo di sparizione. E in alcuni casi, gli autori sconosciuti dei rapimenti di animali sono arrivati anche a violare le proprietà private. Denominatore comune di queste testimonianze è sempre lo stesso: giovani comitive che in preda alla noia si divertono a rapire animali allo scopo di maltrattarli e sfogare su di essi il loro sadismo. Ragazzi a stento maggiorenni, apatici, senza un briciolo di empatia, che compiono azioni indicibili».

Giuseppe Manca, con questo suo sfogo, vuole mettere al corrente l’opinione pubblica olbiese e soprattutto lanciare un appello ad alcuni genitori «affinché vigilino maggiormente sui figli se dovessero avere dubbi sui loro comportamenti. Perché si tratta di giovani che hanno certo le sembianze degli orchi che vediamo nei film horror, ma facce angeliche. Bisogna insegnare ai ragazzi che ogni vita va rispettata. E sarebbe anche importante avviare una campagna di sensibilizzazione proprio tra i giovani anche per ricordare che maltrattare gli animali è un reato». (s.p.)

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