Prende forma la Provincia Gallura: i capoluoghi restano due
A Olbia l’incontro con i sindaci dei 26 Comuni. Lo stemma verso la modifica
Olbia. I sindaci tornano nel palazzo a vetri di via Nanni. A convocarli è Rino Piccinnu. «È un passaggio facoltativo, ma credo che sia importante coinvolgere i Comuni per dare contenuti a una Provincia che esiste già» dice l’amministratore straordinario nominato lo scorso settembre dalla governatrice Todde. L’appuntamento è per domani mattina, mercoledì 6 novembre. E l’obiettivo è quello di fare un po’ il punto della situazione e gettare dunque le basi del nuovo ente, che ufficialmente si chiama Provincia Gallura Nord Est Sardegna. Piccinnu consegnerà la bozza dello statuto e anche la bozza dello stemma provinciale. Per ora, quest’ultimo, sarà lo stesso della tramontata Provincia Olbia-Tempio, ma non è da escludere che possa essere un giorno modificato. Il galletto tempiese resterà sicuramente al suo posto, ma potrebbe scomparire la torre, cioè il richiamo al castello di Pedres. L’idea è quella di puntare sulla nave romana con alle spalle Tavolara, per rappresentare al meglio la città di Olbia. Lo scopo finale, dunque, è tenere le radici ben piantate sia nell’Alta che nella Bassa Gallura. Proprio per questo anche la nuova Provincia potrà contare sul doppio capoluogo: Olbia e Tempio. Le antiche questioni di campanile – insieme al dibattito infinito sul passato e sul presente delle due città – sono state insomma messe ancora una volta da parte.
Quale Provincia. Rino Piccinnu illustra un po’ lo stato dell’arte. E specifica subito che la Provincia Gallura esiste ed è già operativa. In primavera i sindaci e i consiglieri comunali eleggeranno il presidente del nuovo ente, ma intanto l’amministratore straordinario – che è un organo monocratico – porta con sé quelli che sono i poteri del consiglio, della giunta e del presidente. «La Provincia esiste, abbiamo anche il codice fiscale» sottolinea Piccinnu. Nei giorni scorsi Gian Piero Scanu – che a settembre è stato invece nominato commissario liquidatore della vecchia Provincia di Sassari – ha già trasmesso alla Regione l’elenco delle strade, dei beni immobili e del personale del nuovo ente gallurese. Una Provincia, quella del Nord Est, che avrà gli stessi confini della ex Provincia Olbia-Tempio, con al suo interno un totale di 26 Comuni. «I confini restano esattamente gli stessi – conferma Piccinnu –. In ogni caso, i Comuni di confine, con diverse modalità, potranno scegliere se passare da un’altra parte o restare dove sono. Ogni Comune deciderà in base alle proprie prospettive e ai propri ragionamenti. Per adesso, comunque, nessuno ha manifestato questa intenzione». Piccinnu spiega poi di essersi messo al lavoro anche per quanto riguarda il bilancio. «Da gennaio saremo del tutto autonomi anche da questo punto di vista», assicura.
Statuto e stemma. Domani Rino Piccinnu presenterà lo statuto della nuova Provincia, che in realtà è lo stesso di quella vecchia. «Ma potrà subire modifiche di tipo politico che ogni Comune potrà eventualmente richiedere» sottolinea l’amministratore. Poi sarà presentato lo stemma, lo stesso della Olbia-Tempio. «Non escludo che, anche in questo caso, ci possano essere alcune modifiche – spiega ancora Piccinnu –. Il galletto rappresenta bene Tempio, ma il castello di Pedres non è il simbolo di Olbia. Potremmo optare per la nave che vediamo nel gonfalone olbiese. Sì, una idea potrebbe essere sicuramente questa».
La priorità. L’incontro di domani con i sindaci sarà l’occasione giusta per confrontarsi su cosa dovrà essere la nuova Provincia. «Cominceremo ad affrontare diversi temi – spiega Piccinnu –. Le priorità sono tante, ma quella principale è quella che riguarda la strada di Monte Pino, chiusa ormai da undici anni. Siamo in attesa di importanti novità».