La Nuova Sardegna

Olbia In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, l’associazione Prospettiva Donna, da sempre impegnata nell’offrire supporto e sostegno alle donne vittime di violenza, si mobilita. Nel rinnovare il suo impegno annuncia una serie di eventi, che sono pensati per coinvolgere l’intera comunità, con particolare attenzione alle giovani generazioni. Il mese di novembre, dunque, presenta un ricco calendario di appuntamenti, organizzati in collaborazione con le varie realtà del territorio e del resto dell’isola. Tra questi, spicca l’opera teatrale “Amargura”, in programma a Olbia, con il patrocinio del Comune e della Regione.

Il programma Dal 20 al 26, Prospettiva Donna sarà insieme alle studentesse e agli studenti di alcune scuole di Olbia, Tempio, Luras e La Maddalena e organizzerà momenti di sensibilizzazione e riflessione. Il 25 novembre, inoltre, parteciperà a diversi eventi organizzati per l’occasione. Il 22 novembre, invece, alle 20.30, al Cinema Teatro Olbia si terrà una manifestazione organizzata in collaborazione con la compagnia teatrale Teatro Nyx, che porterà in scena la rappresentazione teatrale “Amargura”. Lo spettacolo, scritto e diretto da Giada Degortes, è una pièce teatrale che affronta il tema del femminicidio e della responsabilità collettiva ed è ispirata a un caso realmente accaduto in Sardegna negli anni Ottanta. Sul set, all’interno di un’atmosfera noir, ci saranno nove attori e attrici e due musicisti che porteranno in scena il dolore, il silenzio e i dubbi di una comunità di fronte alla tragica morte di una giovanissima donna, vittima di femminicidio. Lo spettacolo vuole invitare gli spettatori a confrontarsi con le responsabilità collettive, inducendoli a chiedersi come contribuire per contrastare la violenza sulle donne. Per questo, Prospettiva Donna rivolge il proprio appello alla comunità, affinché partecipi calorosamente all’iniziativa.

L’impegno Prospettiva Donna vuole sottolineare l’importanza della costante azione di sensibilizzazione, che deve continuamente coinvolgere soprattutto le giovani generazioni. Questo renderebbe davvero possibile l’opera di contrasto della violenza e la promozione di un cambiamento profondo e duraturo. I loro centri antiviolenza e loro case rifugio sono in prima linea per accogliere e sostenere le donne e i/le minori colpite dalla violenza maschile, che genera un impressionante numero di richieste d’aiuto. Il loro impegno è rivolto anche all’incessante e complesso lavoro di ricostruzione di un futuro che sia libero dalla violenza e vuole essere veicolo di un profondo cambiamento culturale. Per questo, oltre al lavoro operativo di aiuto concreto alle sopravvissute alla violenza e ai loro figli/e, sono molto impegnate nelle attività di sensibilizzazione e formazione sul tema.