La Nuova Sardegna

Cucina

La Guida dell’Espresso: ecco i migliori ristoranti sardi per il 2025

di Roberto Sanna
La Guida dell’Espresso: ecco i migliori ristoranti sardi per il 2025

“Il fuoco sacro” di San Pantaleo si aggiudica i 3 Cappelli da cuoco, alle sue spalle altri riconoscimenti da nord a sud: in Italia i top sono Massimo Bottura, Carlo Cracco ed Enrico Crippa

02 dicembre 2024
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Sassari È arrivata anche la Guida ai 1000 Ristoranti d’Italia dell’Espresso per il 2025 a chiudere la stagione dei volumi dedicati alla gastronomia e per la Sardegna è la conferma di quella che è stata la tendenza evidenziata già dalle altre guide: nessun locale con cinque cappelli, il massimo, così come nessuno è stato premiato con quattro.

Uno solo ha ricevuto i 3 Cappelli da cuoco, ovvero Il fuoco sacro, ristorante stagionale del Petra segreta resort a San Pantaleo, già insignito di una stella Michelin e guidato dallo chef Luigi Bergeretto, che ha riportato il voto finale di 17/20. Sono cinque invece le insegne premiate con i 2 Cappelli, due in più rispetto allo scorso anno, e tre quelle con 1 Cappello. Altri sei locali infine hanno ricevuto la segnalazione.

I due cappelli sono per Fradis Minoris (16,50/20) a Pula dello chef Francesco Stara, che rispetto allo scorso anno ha mantenuto la stella Michelin ma perde un cappello nella Guida dell’Espresso, i confermati Terra a Cagliari con lo chef Alessio Signorino, l’altro stellato stagionale Gusto By Sadler di San Teodoro (16,50/20), con il resident chef Andrea Besana e l'executive Claudio Sadler, e Pomata a Cagliari (16/20), con lo chef carlofortino Luigi Pomata. L’exploit da segnalare è senza dubbio quello algherese del ristorante La Saletta (16/20) guidato dallo chef Gian Luca Chessa, che in cucina ha costituito un trio con gli altri due chef Adriano Zucca e Christian Krawczyk premiato con 2 Cappelli già in questo primo ingresso.

Con un Cappello troviamo nomi noti come Arieddas (15,50/20), il ristorante della Cantina Su Entu di Sanluri reduce dai Tre gamberi del Gambero rosso, la new entry Blu di Golfo Aranci (15,50/20), chef Daniele Sechi, e Is Femminas (15/20) di Maria Carta a Cagliari. Ci sono poi anche le citazioni, a confermare il buon momento della gastronomia isolana soprattutto su un certo target di locali. L’Espresso segnala subito Su Carduleu di Abbasanta, il progetto di Roberto Serra, storico locale appena riaperto dallo chef dopo la bella avventura della trattoria Armidda, l'Hotel da Cesare di Maluentu, nell'Oristanese, condotto dallo chef Leonardo Marongiu, l’Abbamele Osteria di Mamoiada che vede il progetto di Mauro Ladu ormai presenza fissa in tutte le guide, I sarti del Gusto e Josto a Cagliari, Arke a Quartu Sant’Elena, e Confusion di Italo Bassi, stellato stagionale di Porto Cervo. Da notare che nella Guida, presentata qualche giorno fa, nessuno ha raggiunto i 20/20.

Il top, ovvero, i “5 Cappelli” con il punteggio di 19,5 su 20, sono Le Calandre di Rubano di Massimiliano e Raffaele Alajmo, l’Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura (che vince anche il premio per il “Piatto dell’Anno”, “Da Gragnano a Bangkok”), il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa (con la famiglia Ceretto), ed il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro (che vince anche il premio “Pranzo dell’anno”). Seguono poi i ristoranti che hanno ricevuto i 5 Cappelli con un punteggio di 19 su 20: Cracco di Carlo Cracco, Duomo di Ciccio Sultano, L’Argine a Vencò di Antonia Klugmann e Uliassi di Mauro Uliassi.

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