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Trasporti

Il traghetto Bonifacio-Santa Teresa non c’è: class action dei passeggeri

Il traghetto Bonifacio-Santa Teresa non c’è: class action dei passeggeri

Otto persone portano Moby in tribunale: erano rimaste prigioniere per quattro giorni in Corsica

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Olbia Finirà in tribunale con una class action il caso della nave fantasma e dei passeggeri sardi “prigionieri” in Corsica. Un gruppo di otto persone rimasto in banchina a Bonifacio quando il traghetto Moby Giraglia per Santa Teresa Gallura si è fermato per un’avaria al motore soltanto il 20 novembre è riuscito a ritornare a casa. Un viaggio da incubo con spostamenti prima ad Ajaccio e poi a Bastia alla ricerca di una nave per ritornare in Sardegna. L’unica soluzione è stata il passaggio Bastià-Livorno e poi l’imbarco su un altro traghetto diretto a Olbia. Significa quattro giorni in Corsica con spese insostenibili e, soprattutto, senza nessuna comunicazione da parte della compagnia di navigazione.

Chi paga? Chi risarcisce i danni causati dall’interruzione di un servizio pubblico di trasporto convenzionato con la Regione? Per avere risposta i malcapitati passeggeri ora puntano su un’azione legale nei confronti della Moby, assistiti dall’avvocato olbiese Antonello Desini. La class action che proporranno i passeggeri rischia di essere solo la punta dell’iceberg, perché in realtà sono molti di più – tra pendolari e autotrasportatori – i “prigionieri” ancora in Corsica o appena rientrati in Sardegna.

Intanto a Golfo Aranci si attende ancora l’arrivo in porto della motonave Moby Zaza, annunciata da Moby per sostituire la Giraglia finita in cantiere. La Zaza effettuerà una corsa giornaliera (al posto delle quattro della linea Bonifacio-Santa Teresa) e collegherà però Porto Vecchio. Ancora la compagnia, che sta completando l’armamento della nave a Livorno, non ha comunicato a partire da quando sarà attivata la linea temporanea Porto Vecchio-Golfo Aranci.

Tempi lunghi, insomma, e l’incertezza ha scatenato l’ira della Regione, che ha contestato l’operato della Moby annunciando pesanti penali e addirittura la risoluzione unilaterale del contratto di convenzione per il trasporto operato dalla compagnia di navigazione con onere di servizio pubblico. Insomma, quella per la Corsica continua a essere una nave fantasma, ma l’ultima parola alla fine potrebbe dirla il tribunale.

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